La vita è quiete e tempesta. Chi ha paura della tempesta e si rinchiude in case con mura di marmo, rifugge la vita. La paura delle passioni, della propria irrazionalità è stata evirata con un taglio profondo, sin dall’inizio del cristianesimo. Origene ancora sente il bruciore, non più delle passioni, ma della ferita. Castrarsi, rinunciare al dubbio, all’incertezza, significa rinunciare a ciò che mantiene vivo lo spirito. Dio nasce quando non si è più disposti a vivere per paura delle ventosità. Il mondo reale diventa falso, “maligno”, luogo di peccati e sofferenze; luogo apparente dal quale si deve fuggire. E l’invenzione della meta, un mondo di salvezza, che non può essere raggiunto in vita, ma solo guadagnato con sacrificio e castità; ecco la finzione. Non temere le tempeste, i cambiamenti, gli imprevisti perchè l’immobilità è l’unico vero peccato contro lo spirito santo.
Nazzario Giambartolomei