“Non erano battute pesanti. Ho detto cose che il pubblico ha interpretato come spiritosaggini”. Berlusconi ha minimizzato così la portata offensiva delle sue frasi rivolte alla dipendente della Green Power. Stando così le cose, il ragionamento che ne scaturisce è impietoso. Secondo Berlusconi le spiritosaggini non erano tali perché non c’era la sua volontà esplicita di dire spiritosaggini. E se non c’era una volontà esplicita di dire spiritosaggini, allora significa che Berlusconi, mentre rivolgeva alla signora Bruno le domande “Lei viene? E quante volte viene? E a che distanza temporale? Può girarsi un’altra volta?”, era serio. E appellarsi alla serietà in questo caso vuol dire far cadere anche l’ultima becera attenuante utile a disinnescare l’indecenza, ossia quella dell’intenzione ironica. E se non c’era intenzione ironica nelle domande rivolte alla signora Bruno, ma serietà, allora vuol dire che la questione non è semplicemente di educazione, buon gusto e decoro, ma è clinica, e l’uomo è ormai incapace di controllare in pubblico le proprie pulsioni, un requisito questo che in un mondo ordinario precluderebbe non solo una candidatura politica alla guida del paese, ma una normale vita di relazioni sociali.