Rocco Micale, “Morte”
Di SALVO SANFILIPPO
A tutti coloro che si professano amanti delle arti figurative digitali, Critica Impura segnala la possibilità di visitare sino al 19 Luglio 2014 la mostra intitolata SpiRituale/Digitale 1.0. allestita presso la
Rocco Micale, “Temperanza”
Galleria d’esposizione Open Art di Milano in Corso Buenos Aires 77.
Le tele, firmate dall’artista siciliano Rocco Micale, offrono una conformità di metafore tra le infinite forme di linguaggio comunicativo, facendo riferimento alle innovative tecniche digitali.
All’interno di questa prima collezione l’artista, affascinato dalle dimensioni spirituali-esoteriche, si è accostato al mondo dei miti e delle leggende come indice di introspezione psicologica. Durante gli ultimi anni, il suo attento e meticoloso studio raggiunge una maturità tale da permettergli di addentrarsi nella dimensione della semiotica, proponendo immagini oniriche che oscillano tra lo stile dell’avanguardia surrealista e le icone pubblicitarie di natura pop dell’artista romano Tano Festa.
L’inaugurazione, avvenuta lo scorso 19 giugno, ha visto confermate le aspettative dell’autore attraverso l’entusiasmo da parte dei visitatori nei quali le immagini presentate hanno suscitato disparate interpretazioni di natura soprattutto introspettiva. L’osservatore si ritrova immerso all’interno di una composizione di forme e colori che impediscono un’immediata decodificazione del soggetto, fino a quando questo non si focalizza come forma leggibile all’interno dell’opera. Successivamente all’impatto estetico e sensoriale (definito disorientante da molti), l’attenzione del pubblico si orienta e riesce a intravedere quelle che sono le tappe propedeutiche di un viaggio surreale. Un viaggio che coinvolge in senso percettivo ed emotivo, incanalando la riflessione e le indagini sulle composizioni, e inducendo, senza dubbio, ad un processo di “identificazione” con i personaggi e le realtà narrate.
La genesi del superamento del postmodernismo che caratterizza lo stile di Rocco Micale trova senso nello studio del mito, ponendo, allo stesso tempo, particolare attenzione ai misteri celati nel mondo dei tarocchi. Nella loro interpretazione si avverte, e viene poi chiarita dallo stesso autore, la ricerca della metafora, dell’allegoria e del simbolo come trasfigurazioni del senso etico della storia: l’uso del digitale diviene utile strumento per mostrare all’uomo moderno una delle possibili strade da percorrere nella risoluzione dei suoi stessi problemi esistenziali, oltre che a rievocare emozioni sepolte nelle camere dell’ inconscio.
Rocco Micale, “Colapesce”