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Premessa. Sono incapace di recensire libri. Ergo, quello che segue, più di una recensione, è il racconto di una delusione, e pure grossa.
Cara Margaret,ti ho sempre guardata con una certa devozione. Non soltanto perchè sei sposata con un attore decisamente affascinante, ci mancherebbe altro, ma soprattutto per quello che hai fatto. Ho amato moltissimo le tue opere...Ricordo quel libro acquistato per caso, senza troppa convinzione, in edizione economica, e letto, riletto, quasi posso citarlo a memoria. E' ancora là, sull'ultimo ripiano della libreria, polveroso, pieno di sottolineature, tagliente come vetro e forte come la passione. Quanto ho amato Timoteo, Italia, persino Elsa nel suo essere ottusa, nel suo "non voler vedere"..persino il film mi è piaciuto, con una magnifica Penelope Cruz. Poi ti ho voluta cercare, e sono arrivati "Manola"; "Il catino di zinco" "Zorro"..così, in ordine sparso. Fino a Gemma e Diego di "Venuto al mondo" che ho amato meno visceralmente ma che no, non mi ha lasciato certamente indifferente.
Ecco, proprio per quello che hai scritto in passato ho pensato che "Nessuno si salva da solo" fosse un piccolo incidente di percorso, abbastanza sconcertante per una abituata ai tuoi standard, ma pur sempre un incidente di percorso, in fondo gli inciampi capitano anche ai migliori.
Così quando è uscito "Splendore" mi ci sono avvicinata senza alcun timore, convinta che avrei ritrovato quello che cercavo in una tua opera.
Invece, a quanto pare, mi sono sbagliata.
Se all'inizio era perplessità, più andavo avanti più aumentava la sensazione che questo romanzo quasi non ti appartenesse. Una storia bellissima raccontata con poca convinzione fatta di personaggi davvero stereotipati. Da una parte abbiamo Guido, borghese, figlio unico con madre assente destinata a brutta fine, il personaggio decisamente meno credibile, quindi bisognoso d'affetto e calore; dall'altra Costantino, figlio del custode...a questo ci aggiungiamo frasi e metafore che francamente paiono usciti da qualche romanzetto rosa da bancarella. Il risultato è un libro poco sentito, infiocchettato..diciamolo fuori dai denti, puramente "alimentare". Prima di leggerlo mi era parso qualcosa di incredibilmente coraggioso in un paese bigotto come il nostro. Dopo averlo letto pare sia stato scritto quasi con l'intenzione di scandalizzare le vecchiette avvezze ad Harmony ed affini, o le quindicenni abituati alla saga di "Twilight".
Insomma, cara Margaret, mi sembra quasi, ma è un parere più che personale per carità, ti sia successo quello che è capitato ad un'altra grande scrittrice ed io, che scrittrice certo non sono ma soltanto vorace lettrice, sono rimasta assai basita.
Da chi ha scritto l'amore con spietata crudeltà, il finale di "non ti muovere" è qualcosa di straziante, immensa tenerezza e grande realismo proprio non me l'aspettavo.
Ed una roba che pare una versione radical-chic di un romanzo di Moccia proprio non riesco a perdonartela.
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