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Splendore – Margaret Mazzantini

Creato il 07 luglio 2014 da Bea23
splendore

splendoreAutore: Margaret Mazzantini
Titolo: Splendore
Genere: Letteratura italiana
Data prima pubblicazione: 2013
Casa Editrice: Mondadori
Collana: Scrittori italiani
312 pagine
Prezzo copertina: 20,00 €
EAN 9788804638087

Ieri al lago, tra un capitolo e l’altro della mia lettura domenicale, ho osservato la coppia vicina di ombrellone. Mi sembrava di guardare in uno specchio: uno leggeva, l’altro ascoltava la musica e ogni tanto schiacciava un pisolino, uno si è gustato un rinfrescante ghiacciolo al limone, l’altro ha optato per la menta. Avevano un po’ le nostre stesse abitudini, e un po’ ci ho trovato anche Guido e Costantino, i due protagonisti del libro Splendore di Margaret Mazzantini.

Quella raccontata dall’autrice di Venuto al mondo e Non ti muovere nel suo ultimo capolavoro è una storia d’amore forte, disarmante. Un amore che lotta contro il pregiudizio, la vigliaccheria di chi non accetta l’altro da sè. Un amore che supera le distanze – geografiche, culturali e caratteriali – e che ti fa sentire libero. Libero di vivere per quei brevi momenti di splendore. Perché l’amore non lo scegli, arriva. E non guarda in faccia differenze di genere, cultura, società. Nonostante – per convenienza o per omologazione sociale – i due protagonisti scelgano percorsi differenti, abbiamo vite lontane, l’amore tra i due non si esaurisce mai.

Vi devo confessare che, pur conoscendo i titoli di quasi tutti i 7 romanzi scritti dalla Mazzantini, questo è il primo che leggo. Una casualità, dovuta a una wishlist di letture davvero interminabile, che mi allontana sempre dalla strada maestra che ogni mese mi prefiggo. Ho sentito “parlare bene” della sua scrittura e queste pagine me l’hanno confermato: profonda, toccante, addentrata nella psicologia dei personaggi, Margaret Mazzantini scrive di pancia.

«Spiate da dietro le persone portano il peso del loro destino, come se nella parte che non possono vedere di se stesse si addensassero tutte le sofferenze, i pensieri, le speranze individuali e quelle di tutte le generazioni precedenti che paiono accanirsi contro l’ultimo testimone, lo spingono in avanti ma intanto sembrano ridere di lui, della sconfitta che egli ripeterà».

margaret mazzantini, sergio castellitto

A mio avviso, uno dei passi più toccanti è questo.

«Mi raccontò una storia, la storia di un paese di morti, dove l’ultima vecchietta muore e anche il campanile si ferma e resta solo un cane affamato e pieno di spavento. Un cane bianco. intanto i lupi si avvicinano, il povero cane si mischia alla terra, si sporca il pelo e quando arrivano si mette a ululare rauco, e quelli se lo portano nel branco. Tempo dopo si avvicinano a un gregge, il cane vede un agnellino, fa finta di ringhiargli ma gli dice scappa, vattene. È un cane da pecora, ha quella natura. I lupi se ne accorgono e passano nel fiume, lo fanno apposta, così il pelo del cane torna bianco nell’acqua. Allora prendono i bastoni e lo ammazzano. – Essere frocio in Calabria è come essere un cane da pecora tra i lupi».

La similitudine rende benissimo l’idea, vi si rispecchia tutta la vita dei protagonisti (più Guido che Costantino, che nella vecchiaia cerca l’assoluzione). Splendore non è un libro con un lieto fine, non è il libro dell’amore che vince su tutto. È un percorso a ostacoli, un viaggio introspettivo nella natura umana così complessa e così piena di rimpiantiAvremo mai il coraggio di essere noi stessi? si chiede il protagonista. E la risposta è semplice, ma arriva solo alla fine del libro.

«La vita, credimi, non è un fascio di speranze perdute, un puzzolente ricamo di mimose, la vita raglia e cavalca nel suo incessante splendore».

Per conoscere l’autrice e i suoi romanzi vi rimando all’intervista di D.Repubblica.

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