Nonostante la sua altezza superi abbondantemente il metro e settantacinque, indossa un tacco 12 da fare invidia a una modella. Ha una gonna colorata, una sahariana beige, capelli mossi con colpi di sole ben curati, non supera la quarantina.
Le sue mani sono entrambe occupate, una da un’enorme borsa, l’altra da una valigetta da lavoro. La necessità di reggersi in piedi nel bus, un 80 partito dalla fermata di Barberini in direzione Via del Corso, si manifesta in tutta la sua complessità quando il mezzo parte bruscamente, facendola ciondolare addosso agli sconosciuti compagni di viaggio. Ma lei, donna in carriera che molto ha imparato dalla vita, si fa strada a spallate dal fondo del bus, raggiungendo in fretta la sua meta: un posto rimasto libero vicino al finestrino. Vi si appoggia con il più leggiadro dei tonfi, e con aria soddisfatta si guarda attorno per condividere con gli altri pendolari la sua piccola vittoria quotidiana.
È lì che estrae dalla borsa un libro e vi si immerge con un sospiro: è Splendore, di Margaret Mazzantini.
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