di Barbara Lezzi, M5S. Dopo averle già mazzolate ben bene, il governo Renzi sferra un altro attacco contro le aziende italiane. Questa volta parliamo di Iva: la norma in questione si chiama 'Split payment', letteralmente 'spacca il pagamento', anche se in realtà ad essere spaccate sono le gambe delle nostre imprese, grandi e piccole. La norma, inserita alla chetichella nella legge di Stabilità licenziata a poche ore dal Natale, prevede che da quest'anno le Pubbliche Amministrazioni non paghino più alle aziende l'Iva sulle fatture ricevute per forniture di beni e servizi, ma che la versino direttamente all'erario.Facciamo l'esempio di un'azienda che fattura 10 milioni di euro nei confronti della P.A.: fino a ieri questa azienda avrebbe regolarmente incassato i 2 milioni e 200 mila euro di Iva, che sarebbero andati a reintegrare l'Iva che l'azienda paga, a sua volta, ai suoi fornitori. Ora invece, l'azienda dovrà comunque continuare a pagare l'Iva ai suoi fornitori, senza però vedersi pagata quella che gli spetta dalla Pubblica Amministrazione.In sostanza, lo Stato si è fatto una norma su misura per poter avere sempre liquidità nelle proprie casse a spese delle imprese. Queste, con i tempi biblici previsti per i rimborsi, con gli intoppi burocratici e con i decreti attuativi della norma ancora mancanti, si ritroveranno nei guai: riusciranno a pagare fornitori, tasse e buste paga dei dipendenti? Crediamo proprio di no.Questa incredibile e paradossale situazione andrà a pesare soprattutto sulle spalle delle piccole imprese, già sofferenti a causa dell'impossibilità di accedere ai crediti bancari. Durante la Legge di stabilità il Movimento 5 Stelle si è opposto con tutte le sue forze a questa norma, osteggiata anche dall'Europa. Ora torniamo a chiedere per l'ennesima volta a Renzi di fermare lo 'split payment', che rischia di mettere definitivamente in ginocchio le nostre imprese.
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di Barbara Lezzi, M5S. Dopo averle già mazzolate ben bene, il governo Renzi sferra un altro attacco contro le aziende italiane. Questa volta parliamo di Iva: la norma in questione si chiama 'Split payment', letteralmente 'spacca il pagamento', anche se in realtà ad essere spaccate sono le gambe delle nostre imprese, grandi e piccole. La norma, inserita alla chetichella nella legge di Stabilità licenziata a poche ore dal Natale, prevede che da quest'anno le Pubbliche Amministrazioni non paghino più alle aziende l'Iva sulle fatture ricevute per forniture di beni e servizi, ma che la versino direttamente all'erario.Facciamo l'esempio di un'azienda che fattura 10 milioni di euro nei confronti della P.A.: fino a ieri questa azienda avrebbe regolarmente incassato i 2 milioni e 200 mila euro di Iva, che sarebbero andati a reintegrare l'Iva che l'azienda paga, a sua volta, ai suoi fornitori. Ora invece, l'azienda dovrà comunque continuare a pagare l'Iva ai suoi fornitori, senza però vedersi pagata quella che gli spetta dalla Pubblica Amministrazione.In sostanza, lo Stato si è fatto una norma su misura per poter avere sempre liquidità nelle proprie casse a spese delle imprese. Queste, con i tempi biblici previsti per i rimborsi, con gli intoppi burocratici e con i decreti attuativi della norma ancora mancanti, si ritroveranno nei guai: riusciranno a pagare fornitori, tasse e buste paga dei dipendenti? Crediamo proprio di no.Questa incredibile e paradossale situazione andrà a pesare soprattutto sulle spalle delle piccole imprese, già sofferenti a causa dell'impossibilità di accedere ai crediti bancari. Durante la Legge di stabilità il Movimento 5 Stelle si è opposto con tutte le sue forze a questa norma, osteggiata anche dall'Europa. Ora torniamo a chiedere per l'ennesima volta a Renzi di fermare lo 'split payment', che rischia di mettere definitivamente in ginocchio le nostre imprese.
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