Già dal 2007 Frozenbyte era al lavoro su un titolo mobile e PC. Quel gioco è proprio Splot di cui parleremo in questa recensione, purtroppo ancora non si hanno molti dettagli sul perché ci sia voluto tutto questo tempo, ma tutto è bene quel che finisce bene, e finalmente il 23 ottobre tutti gli utenti iOS e gli acquirenti PC del Frozenbyte Bundle potranno mettere le mani sul platform delle menti che ci hanno deliziato anche, e soprattutto, con gli ottimi Trine e Trine 2.
Splot è anche il nome del piccolo, colorato alieno monocolo che veste i panni del protagonista durante lo svilupparsi delle vicende. Atterrato su un nuovo pianeta si trova a dover fronteggiare un massa nera affamata che cerca di nutrirsi di tutti gli uccellini gialli, simili a teneri e paffuti pulcini, disposti all’interno di bolle negli oltre 100 livelli di gioco. A dirla tutta i veri livelli sono 56, otto per ognuno dei sette mondi che potremo visitare. Ciò che cambia durante il corso della partita è la difficoltà con cui affrontarli: passando quindi da bronzo, ad argento od oro, uno stesso livello assumerà un’illuminazione diversa, presenterà più ostacoli o nemici, e il “blob” che ci insegue sarà molto più veloce. Pur mantenendo la stessa struttura, sembrerà di trovarsi di fronte a situazioni nuove e più pericolose. I tratti con cui sono stati realizzati gli scenari sono morbidi, in stile cartoonesco, mentre i fondali, pur non ricchi nei dettagli, hanno colori accattivanti e ben combinati. Alcuni mondi spiccano sugli altri sia per composizione grafica che per atmosfera ben ricreata, soprattutto gli ultimi due, mentre i restanti appaiono poco ispirati al confronto, anche se nell’insieme sono curati e a tema. Il penultimo ci trasporta proprio all’interno di una stazione spaziale con schermi, poltrone, e dove dalle vetrate è possibile scorgere meteoriti e il blu scuro dello spazio; l’ultimo, invece, è un tuffo nel passato, tra un tocco steampunk e una fabbrica dell’Ottocento mentre ci destreggiamo sospesi su getti di vapore.
Andando sotto l’aspetto più esteriore troviamo un platform frenetico, ma canonico, in cui con semplici gesti saltiamo e manovriamo il nostro personaggio. L’assenza di tasti virtuali ci permette di avere maggior libertà nello scegliere dove posare le dita, rendendo le fasi più concitate tutte in discesa non essendo vincolati a porzioni delimitate di schermo. Con un colpetto nella direzione desiderata, Splot eseguirà un salto, mentre trascinando il dito nella stessa direzione si acquisterà velocità, muovendolo nella direzione contraria si potrà calibrare l’atterraggio, e ancora con un movimento verso il basso lo si farà scivolare sulle pareti. I controlli sono piuttosto sensibili, quindi all’inizio si potrà incappare in qualche salto non voluto al posto di una discesa, ma fatta pratica ci si accorge ben presto che sono precisi. Il gioco è pensato per partite veloci, e allo stesso tempo punta a trattenere il giocatore attraverso un sistema di ricompense, punti esperienza e stelline da ottenere come valutazione finale per ciascun livello. Ad ogni livello guadagnato avremo la possibilità di investire un punto su una delle abilità selezionabili prima di affrontare uno scenario. Le abilità si rivelano utili soprattutto nei livelli più complicati. Ciò che fa però un po’ storcere il naso è il sistema casuale di ricompense che ci costringe a rigiocare lo stesso livello anche più di due volte per sbloccare i quattro pezzi di puzzle che comporranno la cassaforte contenente un nuovo Splot. I nuovi alieni da ottenere sono molto colorati e simpatici, alcuni sembrano addirittura fatti di materiali diversi come pietra, e proprio in virtù di questo essere invitanti, invogliano il giocatore a raccoglierli tutti, ma diventa spesso un procedimento ripetitivo e noioso che ci porta a ripetere un livello in cui abbiamo già ottenuto tre stelle. Se la matematica non è un’opinione, tre stelle indicano tre possibilità di ricevere un pezzo di puzzle (spesso se ne ricevono due più punti esperienza, o più raramente tre stelle che premiano con solo esperienza), ma per ricevere uno Splot necessitiamo di quattro pezzi e siamo quindi obbligati a rigiocare quel livello. Emerge qui tutto l’intento di prolungare il gioco il più possibile, rischiando forse di respingere il giocatore ed ottenere l’effetto contrario.