Magazine Cinema
Origine: USA
Anno: 2015
Durata: 92'
La trama (con parole mie): approfittando della lotta che vede protagonisti Plankton e Krusty Krab, un diabolico pirata dedito a raccontare storie ai gabbiani ruba la formula segreta per la realizzazione dei Krubby Patty, alimento principale della popolazione di Bikini Button, per farne un piatto vincente sulla Terra. A questo punto il curioso e colorato mondo in fondo al mare si trasforma in una vera e propria versione dell'Apocalisse, e mentre la popolazione impazzisce a causa della mancanza degli stessi Krubby Patty, Spongebob ed i suoi amici, insieme all'avversario Plankton, dovranno fare fronte comune per cercare di capire chi si cela dietro la sparizione della formula e fare tutto quello che è in loro potere per recuperarla: perfino giungere per la prima volta sulla terraferma con superpoteri donati da un delfino spaziale e lavorare come un team.
Prima della visione di Spongebob - Fuori dall'acqua, conoscevo lo spugnoso personaggio solo grazie al successo della sua serie animata ed al culto - apparentemente assurdo ed immotivato - che alcuni nerd alternativi professavano proprio in riferimento al giallo e scombinato charachter.
Ora, alle spalle quest'esperienza assolutamente unica e surreale, posso dire di comprendere i motivi di tale curiosa ed insolita passione: Spongebob e la sua truppa sono, infatti, protagonisti di una storia e di un mondo attraversato da sprazzi di assoluta genialità, surrealismo ed assurdità assortite che non è possibile descrivere o rendere al meglio senza averle vissute sulla pelle dalla prima all'ultima.
Senza dubbio il lavoro di Paul Tibbit non è per tutti, a partire dai più piccoli - che probabilmente non coglieranno tutte le sfumature, le citazioni, i giochi metacinematografici messi in scena dall'allegra brigata marina capitanata dalla spugna più famosa del piccolo e ora anche grande schermo - fino al pubblico adulto - che in parte bollerà questo coloratissimo trip come robetta da bambini, errore che ho commesso anche io in principio, ed in parte troverà assolutamente ridicoli e grotteschi alcuni passaggi, se non la maggior parte -: eppure, riuscendo ad andare oltre le difficoltà che offre una visione assolutamente grottesca dal primo all'ultimo fotogramma, ci si trova di fronte ad una vera e propria chicca, un instant cult che mescola la fascinazione dei cartoni animati di natura disneyana, l'ottovolante dopato degli anni ottanta senza risparmiare per questo colpi proibiti neanche fossimo centrifugati attraverso i nineties, gli action e gli anni zero insieme.
A fare da collante nonchè parafulmine trash del tutto un Banderas pronto a gigioneggiare sbeffeggiando Jack Sparrow che è una vera chicca, simbolo della rinascita degli ultimi anni - nonostante i tristissimi spot del Mulino Bianco - dell'attore spagnolo, attivo su più fronti e pronto a sperimentare anche cose insolite come questa: ma i veri protagonisti sono Spongebob e i suoi, esilaranti in ben più di un momento ed in grado di condurre per mano il pubblico attraverso sequenze a dir poco strepitose come il viaggio all'interno del cervello dello stesso Spongebob intrapreso dal suo "nemicoamico" Plankton, un trip psichedelico allo zucchero filato con tanto di strepitosa citazione di Shining che pare essere uscito dal Terry Gilliam dei tempi migliori.
E proprio ripensando al regista di Brazil, effettivamente l'approccio di Tibbit e di questa divertentissima e caotica avventura pare proprio quello che guidò, ormai trent'anni or sono, i Monty Phyton, sempre in bilico tra divertissement puro, intrattenimento a trecentosessanta gradi ed una certa satira sociale che nessuno si preoccupa di celare più di tanto.
Una visione, dunque, che a conti fatti rappresenta una delle sorprese più gradite di questo inizio anno, una rivelazione in tutto e per tutto che a questo punto mi costringe ad un approfondimento rispetto a Spongebob e soci, personaggi irresistibili e caricaturali in grado di far riflettere anche nei momenti di più sbragato nonsense neanche fossero i Simpson dei tempi d'oro: se, inoltre, a questo si aggiungono un paio di riferimenti pittorici notevoli ed un finale action neanche fossimo catapultati in una versione molto, molto caricaturale degli Avengers, il gioco è fatto.
Ora voglio anch'io essere parte del team della spugna più gialla di tutti i mari ed ingozzarmi di Krubby Patty come se non ci fosse un domani.
MrFord
"Let's go surfin' now
everybody's learning how
come on and safari with me
(come on and safari with...)"Beach Boys - "Surfin' safari" -
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