Spoon River d’Ogliastra 19: l’autunno di zio Basilio

Creato il 23 settembre 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
di Daniela Manca. Non molto tempo fa le previsioni meteo erano altra cosa che oggi e non utilizzavano statistiche e modelli matematici, inoltre nessuno si sarebbe sognato mai di denunciare qualcun’altro perché sbagliando le previsioni gli aveva arrecato danno o semplicemente rovinato il fine settimana. Non di meno saper prevedere il tempo era tenuto in gran considerazione e il motivo è ovvio; inoltre le bizzarrie del tempo erano uno dei principali argomenti di conversazione, quei racconti che ho sempre amato tanto ascoltare…

Era tempo di vendemmia e la mattina del giorno stabilito, al primo albeggiare, tutti i partecipanti si erano adunati nel cortile della casa dei miei zii, a Tertenia. Grossi cumuli scuri si addensavano nel cielo minaccioso e mia zia insisteva perché si rimandasse la raccolta: oltre alla probabilità di prendersi un’ inzuppata d’acqua gelida c’era il rischio di fare un vino scadente a causa dell’uva bagnata, questo avrebbe significato vanificare un intero anno di lavoro. La decisione non era semplice e si discuteva animatamente. Zio Basilio si appartò a scrutare il cielo, immobile col volto all’insù osservava i nuvoloni che si spingevano tra loro ammassandosi. Dopo numerosi, interminabili minuti si riscosse: “Andiamo! C’è il tempo di finire prima che piova, presto! Presto! Le nuvole sono ancora in movimento, abbiamo qualche ora.”

Tutti si mobilitarono: “Dai, Dai!” gli adulti incitavano i ragazzi; il conducente del carro incitava i buoi. Si vendemmiò a tappe forzate evitando di guardare il cielo plumbeo, fra i filari non si sentivano le solite chiacchiere e lazzi ma un incessante esortazione a fare presto. Cominciò a piovere quando la carovana dei vendemmiatori faceva rientro, ormai alle porte del paese. Da prima con forti scrosci intermittenti, poi con intensità crescente, ininterrottamente, mentre si pigiava l’uva ormai al sicuro in cantina. Il nubifragio durò giorni e giorni, i fiumi strariparono e crollarono dei ponti, molti dei contadini che quella mattina avevano esitato videro il raccolto perduto. Intanto la nostra ammirazione per zio Basilio fermentava, come il mosto nei tini.

Featured image, Autunno dipinto di Giuseppe Arcimboldo (Museo del Louvre, Parigi)


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