Docu-fiction apologetica di una delle attività che già altre volte ho accomunato all'Arte: lo Sport. Arte e Sport, in tutte le loro forme, sono secondo me le attività umane che più di altre innalzano l'Uomo dai bruti; ne costituiscono la Cultura. Ho trovato con questo film la più bella, appassionata e documentata conferma al mio pensiero. Parliamo di un vero capolavoro, nel mio Olimpo personale.
Attraverso i racconti di un massaggiatore sportivo (fiction) che riguardano eventi e personaggi sportivi storici (ed anche piccole leggende) si vive una piccola "storia dello sport", un notevole montaggio d'immagini di repertorio. Insieme a questo c'è una parte documentaristica sullo sport giovanile in Unione Sovietica con soprattutto delle spettacolari scene in piscina e, nel finale, un sogno con immagini surreali ad esaltare il grande ideale pacifista ed apolitico dello Sport.
Non ho trovato molta documentazione a riguardo; posso affermare con una certa sicurezza che si tratta di un film chiaramente di propaganda sovietica, cosa che però non deve affatto spaventare. L'intelligenza e la bravura di Elem Klimov, regista di cui vedrete nel blog tutto quello che riuscirò a trovare, superano abbondantemente i confini che un'opera di propaganda pura e semplice può contenere e tra l'altro le immagini più "sovietiche" oggi risultano essere di notevole interesse storico, mi sono piaciute tantissimo. Consiglio di evitare preclusioni ideologiche, per non dire di quelle anti-ideologiche, non hanno senso nello specifico. L'argomento è lo sport ed il film è interessantissimo sotto tutti gli aspetti. Fortunatamente alle preclusioni citate sono completamente vaccinato, basti l'ammirazione che ho per questo altro Capolavoro Immortale: Apoteosi di Olimpia, film per argomento decisamente affine a questo.
Sport analizzato come fenomeno individuale e sociale, fino al limite dello spirituale. Nulla è trascurato. Tante le biografie di grandi sportivi, come Jean Bouin, Valerij Brumel', Jesse Owens, e altri. Vittoria, sconfitta, successo, dramma, tutti i sentimenti possibili vengono illustrati e valorizzati. Eccezionale e filosofico l'inizio che evidenzia la ricerca del limite fisico del grande sportivo, la determinazione nel perseguire uno scopo (a questo proposito devo consigliare un film fenomenale: "Bruce Lee - La leggenda"). Poi l'analisi del tifo, di quanto procuri emozione al punto da coinvolgere fisicamente persino chi lo sport si limita a guardarlo. Litigi sul campo e sugli spalti, Sport come arena moderna, ritualizzazione di battaglie. Il valore apolitico ma anche l'uso politico dello sport stesso, e questa è clamorosa!, sembra quasi il film che critica sé stesso; lo sport è sempre stato, nelle dittature, una disciplina tenuta in alta considerazione, in particolare nelle manifestazioni collettive, molte persone un corpo solo, tanta simbologia...
Fantastico, la noia è sconosciuta, l'interesso storico massimo, i valori espressi (da me almeno) estremamente condivisibili. Non è stato facile selezionare i frame da includere, ne ho scelti molti.
Adesso un pezzo di film per fotogrammi, si commentano da sé, un evento che diede il natale persino ad un termine medico. Strano, dopo il sogno pensavo il film finisse, ed invece ci racconta di questa drammatica e disumana gara dove solo un corridore arrivò alla fine col cervello ancora funzionante.