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Sport e politica: la Lega vuole il Giro ciclistico della Padania

Creato il 22 marzo 2011 da Kappazeta

Il desiderio l’aveva espresso chiaramente Umberto Bossi a Venezia lo scorso settembre: “Voglio il Giro della Padania!”. Detto, fatto. Il sottosegretario all’interno Michelino Davico ha presentato venerdì a Milano la corsa ciclistica tinta di verde: un giro a tappe che dovrebbe partire dal Piemonte per toccare la Lombardia, l’Emilia Romagna e  il Veneto.

Forse si aggiungerà pure il Trentino che al momento sta ragionando sull’idea, secondo quanto confermato da Tiziano Mellarini, assessore provinciale al Turismo e presidente di Trentino Marketing, che ha inoltre dichiarato: “Per noi la proposta non ha alcuna valenza politica”. Che è, in sostanza, anche quanto sostiene lo stesso Davico. “È un evento legato a storia, personaggi e territori. Ma non vuole essere una provocazione, sport e politica devono essere tenuti il più possibile divisi”, ha infatti dichiarato il sottosegretario durante la presentazione milanese, in cui sono stati mostrati al pubblico anche logo e maglietta bianca e verde.

Accanto a Davico, nell’organizzazione, c’è l’associazione sportiva dilettantistica Monviso-Venezia. L’obiettivo è realizzare una corsa a tappe, dal 5 all’11 settembre, in grado di richiamare professionisti italiani e internazionali, con un probabile arrivo finale all’Arena di Verona. Intanto, sembra che gli organizzatori siano stati sul traguardo della Milano-Sanremo per prendere contatti con le squadre in gara, mentre si stanno muovendo anche sul fronte della ricerca degli sponsor.

Difficile limitarsi a considerazioni esclusivamente sportive davanti a questa proposta della Lega, che arriva proprio a ridosso delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, celebrazioni che per quest’anno coinvolgono anche idealmente il Giro d’Italia, il cui percorso toccherà luoghi importanti della storia del nostro Paese.

Per adesso non si registrano molte reazioni alla proposta. Su Facebook esiste una pagina, creata ad aprile 2010, per promuovere il Giro della Padania, ma la vita nel gruppo latita da parecchi mesi.

In ogni caso, se gli organizzatori riuscissero a raggiungere finanziamenti sufficienti e ad accreditarla come appuntamento professionistico, la Lega metterebbe a segno una vittoria non solamente simbolica né sportiva ma decisamente politica, sfruttando la popolarità delle due ruote. E a quel punto non ci potremmo stupire se la prossima proposta fosse quella di una nazionale ciclistica padana.


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