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Sport e work life balance: il benessere lavorativo al primo posto

Da B2corporate @b2corporate
I lavoratori italiani sembrano fedeli al motto 'mens sana in corpore sano'. La maggior parte di loro sostiene che uno stile di vita salutare e il benessere lavorativo è il risultato di un corretto equilibrio tra vita personale e professionale e della pratica costante di sport e esercizio fisico . E’ quanto emerge dal Randstad Workmonitor. Secondo la ricerca otto persone su dieci sostengono che compiere un’attività sportiva con regolarità consente anche di ottenere migliori performance lavorative.
L'attenzione allo stile di vita salutare si ritrova anche nelle piccole azioni quotidiane:
- il 74% dei lavoratori italiani ogni giorno sceglie di usare le scale invece dell'ascensore, per restare in forma.
- Inoltre, la pratica sportiva è un'ulteriore opportunità per ritrovarsi con i colleghi, come evidenzia il 56% dei dipendenti a cui piace fare esercizi con i compagni di lavoro: un'abitudine per cui gli italiani si distinguono rispetto alla media globale (48%) ed europea (40%).
- L’attività sportiva collettiva è una preferenza soprattutto maschile, con una netta predominanza degli uomini (69%) rispetto alle donne (45%) e dei lavoratori più giovani (62%) rispetto quelli più maturi, oltre i 45 anni (50%).
Secondo il Workmonitor, l’indagine sul mondo del lavoro realizzata da Randstad nel primo trimestre del 2014,più della metà dei datori di lavoro supporta attivamente uno stile di vita salutare dei propri dipendenti. Il 51% propone cibo salutare nella mensa aziendale.
Il 44% aiuta il dipendente a restare “mentalmente” in forma, assicurando un job coach o un consulente dedicato.
Ma solo il 37% mette a disposizione attrezzature da palestra in ufficio o sconti per acquistare attrezzature sportive.
E appena un terzo (33%) permette di fare esercizio fisico o praticare sport durante le ore di ufficio.
 
Analizzando gli atteggiamenti nei diversi Paesi del mondo, sembra che gli imprenditori nord europei sostengano in misura superiore alla media uno stile di vita salutare grazie a palestre aziendali, convenzioni con palestre esterne e attenzione all'alimentazione in mensa, mentre quelli dei Paesi emergenti siano i più attenti a 360 gradi (dal cibo sano, all'attività fisica, al coaching per il benessere mentale). Nel confronto globale, però, il profilo dei datori di lavoro italiani è tendenzialmente positivo: le valutazioni con le quali i lavoratori li giudicano sull'attenzione del benessere e alla salute sono superiori alla media globale e alla media europea.
 
Ad ogni modo, l'86% dei lavoratori italiani pensa che restare in forma sia una sua responsabilità e non del datore di lavoro (una percentuale alta, seppure inferiore alla media globale). E l'87% dichiara di avere abbastanza energia per andare a lavoro ogni giorno, contro l'81% a livello globale.
 
Chi cerca lavoro considera sempre più importante poter lavorare in un ambiente che gli permetta di conciliare vita privata e professionale. I datori di lavoro sono consapevoli di queste esigenze e sempre più vicini alla sensibilità dei lavoratori. L’80% dei dipendenti viene aiutato dal proprio datore di lavoro quando è costretto ad assentarsi per motivi di famiglia.
 

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