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Sport troppo estremi - Provato - PS4

Creato il 16 marzo 2016 da Intrattenimento

Abbiamo provato RIGS, uno dei giochi di punta che accompagneranno il lancio di PlayStation VR

Tra tutti i giochi che il prossimo ottobre accompagneranno il lancio di PlayStation VR, uno di quelli su cui Sony sembra scommettere di più è senza dubbio RIGS: Mechanized Combat League. Come potrebbe essere altrimenti? Almeno sulla carta, il gioco competitivo di Guerrilla Cambridge è un ottimo biglietto da visita per la realtà virtuale. Uno sport futuristico a squadre, veloce e coinvolgente, in cui si pilotano agili esoscheletri mentre si sfreccia attraverso stilose arene virtuali. Eppure, quando in occasione della Game Developers Conference di San Francisco abbiamo potuto provare una versione avanzata del gioco, l'eccitazione per l'idea ha lasciato subito il posto a qualche dubbio e a un forte senso di nausea.

twittalo! Alla GDC 2016 abbiamo giocato a RIGS per PlayStation VR. È stata un'esperienza... faticosa.

Per duri di stomaco

Nonostante la possibilità di mirare e sparare agli avversari possa erroneamente far pensare a uno shooter a squadre, RIGS è in realtà molto più vicino a uno sport tradizionale, esattamente come Rocket League che è tutto fuorché un gioco di corse.

Sport troppo estremi
Le armi a disposizione dei giocatori vengono utilizzate per liberarsi o mettere sotto pressione la squadra avversaria, ma lo scopo principale è quello di potenziare il proprio mech e fare "goal" saltando nell'enorme anello in cima all'arena. Giocare agli eventi stampa in compagnia di altre cinque persone che non hanno mai provato RIGS non è l'ideale per approfondire gli aspetti più tattici, ma le abilità e le caratteristiche di ciascun mech sono pensate per favorire il gioco di squadra e un approccio strategico. Ogni team ha tre diversi mech: uno più piccolo e agile, capace di sgattaiolare tra gli avversari e spostarsi rapidamente attraverso l'arena, un altro più lento ma in grado di eseguire un doppio salto, e un altro ancora, capace di fluttuare a mezz'aria per qualche istante. Una volta che si prende confidenza con i limiti e le possibilità del proprio mech, ci si comincia a muovere con decisione, cercando di cogliere gli avversari alle spalle e zigzagare tra i corridoi dell'arena per non farsi beccare. Peccato che, proprio per la sua natura veloce e la necessità di eseguire rapidi movimenti all'interno di un'ambientazione, RIGS si sia rivelato uno dei giochi per PlayStation VR più faticosi e disorientati.
Sport troppo estremi
I due stick controllano gli spostamenti del mech e la telecamera, mentre la testa si muove in continuazione nel tentativo di mirare agli avversari. Dopo una sessione di gioco durata appena un quarto d'ora, sentivamo già l'esigenza di togliere il visore, prenderci una lunga pausa e uscire a prendere una boccata d'aria. E questo è davvero un peccato, perché se non fosse per i limiti della realtà virtuale, RIGS avrebbe tutte le carte in regola per tenere incollati i giocatori per ore e ore. Oltre al gameplay essenziale ma profondo, è notevole il lavoro fatto dagli sviluppatori per ricreare tutta l'atmosfera dei grandi eventi sportivi, dalla telecronaca al pubblico, passando per l'eccezionale pre-gara, durante il quale si vedono i diversi membri del team prendere posto sui loro mech prima di venire trasportati da un ascensore direttamente all'interno dell'arena. Avere un PlayStation VR sulla testa rende RIGS sicuramente più coinvolgente ed emozionante, ma il progetto di Guerrilla rischia seriamente di rivelarsi tra i primi esempi di ottimi giochi rovinati dai limiti della realtà virtuale.


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