Sportineria city & city

Da Astonvilla
C’è forse un solo bipede che non muta d'abito a seconda del clima. Diciamo bipede da città, nella fattispecie Torino, che di questi speciali bipedi abbonda, nei suoi parchi ma anche nelle sue strade, sui suoi marciapiedi. La rilevazione - non ci pare il caso di parlare di scoperta - è più facile da fare d'inverno che d'estate, ma in questi giorni ci pare, come dire?, più opportuna e doverosa. Sì, perché è d'estate che il bipede in questione si sente meno straniero, più imitato, in sostanza più a suo agio. E' il bipede-podista, in maggioranza maschio. Il bipede-podista d'inverno (semplifichiamo, estate e inverno e amen: d'altra parte è ormai certo che non solo non esistono più le mezze stagioni, ma non esistono neanche le stagioni dispari, 1 primavera e 3 autunno, intanto che all' interno delle stagioni pari, 2 estate e 4 inverno, si verificano confusioni, commistioni, manipolazioni, e infatti ci sono giorni di luglio e agosto in cui Torino ricorda Oslo d'inverno), il bipede- podista d'inverno è vestito come il suo omologo, il se stesso d'estate: braghette e maglietta, meglio se a rete o comunque traforata.
D'estate questo stesso podista si scopre identico o comunque simile in tantissimi bipedi non podisti. Se infatti la donna di città non aspetta il solleone per legittimare con la calura la sua perenne tendenza alla nudità dovunque/ comunque/quantunque, frequentata anche con rischio serio (si pensi ai mali di pancia che deve procurare l'andare con l'ombelico al vento in inverno), l'uomo di città ha bisogno del pretesto, e quello solare è l'ideale. Il bermuda e il pinocchietto hanno sdoganato presso i maschietti gli ultimi riserbi, gli eventuali pudori legati all'esposizione di troppagambapervia degli short, e così estate dopo estate aumentanogli uomini, anche anziani, che ciondolano,camminicchiano, spesso addirittura ciabattano per la città in abbigliamento che i loro padri avrebbero trovato disdicevolissimo, e che invece i loro contemporanei podisti trovano segnale buono di una qualche colleganza, se non altro per la comune ricerca di comodità, disinvoltura sportiva (appunto), svincolo dai formalismi. Il podista di città d'estate «si vede» in tanti suoi simili. E anche se itinerari e traiettorie sono gli stessi, d'inverno lui sembra, dagli altri bipedi, scappare via (guardatelo quando saltella fremente al semaforo), d'estate sembra correre verso di loro.

GIAN PAOLO ORMEZZANO 

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