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Non so se per via della mia fissazione con i romanzi di Jane Austen, non so se perchè mi son sempre vista in un'ipotetica Lizzie Bennet dei poveri, ma la mia considerazione del matrimonio è sempre stata pari allo zero. I miei non sono separati, divorziati o robe simili, anzi, si amano molto e sono l'esempio vivente che l'amore esiste; in generale nella mia famiglia ci son tutte coppie apparentemente felici, e ogni qual volta esce fuori questo argomento e dico la mia, lagggente mi guarda così. Ultimamente l'argomento è diventato centrale nelle nostre riunioni familiari in quanto nel giro di una settimana dovrò presenziare a ben due matrimoni, passando così dal *hovistounsolomatrimonionellamiavitaforsedue* a *cazzoduematrimoniinsettegiorni*. Si parla di abito da sposa, di scarpe, di fiori, di capelli, di regali, di chiesa, di preti più o meno noiosi, di buffet e di piccoli umani. Ok, parlate, fate le vostre cose, spendete miliardi in cose inutili, che tra due anni rimpiangerete, ma ok, finchè lo fate con la vostra pecunia, ciao insomma, ecco. Il problema però è che pur ritenendo inutili certi rituali, inutile un pranzo o una cena da 3456678 portate e inutile vendere organi al mercato nero per un vestito bianco che userai solo una volta con annessi e connessi, io mi troverò (cioè, sticazzi, già mi trovo) nelle condizioni di dover adattarmi a tutto questo. Son già giorni che con madre a seguito sono alla ricerca di vestiti adatti a codeste occasioni e son giorni che valuto di farmi internare per non rischiare il tracollo psicologico: scene che nemmeno il bagaglino, ve lo giuro, commesse che venderebbero l'anima giurando che quel vestito color *cocco esploso su un'anguria scivolata tra le ciliegie* ti sta benissimo e che lo potrai sfruttare in tantissime occasioni, che ne so, magari alla festa per la caduta dell'ultimo dente del tuo trisavolo, madri che "ma dai Giorgia, queste sono basse, provale" e poi cadi da 12 centimetri in un negozio pieno di gente che sulle scarpe con i tacchi va a fare aerobica, un mondo infernale di esagerazioni e tanto disagio. Come già una volta avevo scritto, non sono un maschiaccio ma ho parvenze femminili e so regolarmi in base alle situazioni, ma questa volta non c'è niente che tenga, devo necessariamente vestirmi da figlia di Moira Orfei secondo i geni della moda di sto par de balle. Avevo visto un fantastico tubino super anonimo e delle ballerine MA NO, troppo semplice. Il tedio è arrivato ai massimi storici e la via di mezzo tra baldracca style e nonnina style sembra non essermi consentita, quindi o mi ricopro di pizzi e merletti o ci do dentro con pietre così luccicanti che sembra da Marte abbiano chiesto di me. Sono molto sfiduciata e dubito che per l'1 dicembre troverò qualcosa che non mi faccia sentire anche più cretina di quanto non sia già, mi ritroverò con il vestito che ucciderà la mia immagine più o meno seria (AHAH) a camminare come uno gnu, ne sono consapevole. Tutto questo è colpa delle spose che, masochiste, si tirano a lucido, soffrono su tacchi vertiginosi per ore e costringono le invitate a perdere la dignità in svariati modi, se le spose non alzassero tutto questo polverone su questo contratto d'ammmore ci si potrebbe sposare con le Converse e io parteciperei felicissima a pizzate nuziali in jeans e Dr Martens. Lo so, sono troppo choosy.