Il bello di lavorare per una grande azienda internazionale, è che i party aziendali sono grandi quanto l'azienda stessa.
Dev'essere una questione di orgoglio. Se l'azienda è grande, non può organizzare party da quattro centesimi in un pub con due birre e un gruppo sconosciuto che fa cover dei Beatles. O il karaoke. Se l'azienda è grande, organizzerà party con la P maiuscola.
Ricordi del party in ordine sparso: a metà serata giravano vassoi pieni di shots di vodka. Io e big Boss ce ne siamo bevuti un paio. C'erano due dj tamarri che ascoltavano le tue richieste e poi mettevano il cazzo che volevano loro. Un bar aperto a tutti i tuoi desideri alcolici. Dei camerieri fighissimi. Cibo merdoso. Tassi alcolici veramente esagerati. Mi è parso di vedere anche delle ballerine di samba. Oh, si, c'erano anche loro. E un mimo all'ingresso. E della gente che giocava a sumo con i costumi imbottiti.
Verso la fine ricordo bicchieri rotti, vodka e tonic serviti nei bicchieri del vino con molta vodka e poco tonic, io che intrattengo una conversazione senza senso con il cameriere figo che assomigliava a James McAvoy, gente che scriveva con lo spray sul muro dei nuovi uffici ("Tanto va demolito quel muro" mi pare di aver sentito).
C'erano anche quintali di ormoni sparsi per la stanza: abbracci, sguardi fulminanti, mogli incazzate, mariti sposati ma non troppo, balli scatenati, colleghi molesti. Camerieri fighissimi. Ah, no, l'ho già detto.
Insomma. E' stata una festa molto impegnativa. Con dei dialoghi molto impegnativi. Con l'omissione del verbo essere sposati da parte del 99% della popolazione maschile presente al party. Segue esempio:
"Sai, vivo molto lontano da Londra.""Come mai? Dovresti venire a vivere in città. Si sta bene.""Eh, ho tre cani, non posso farli vivere in appartamento."
"Scusami, e chi te li guarda i cani questa sera che chissà quando torni?"
"Ehm, mah, no ho UN AMICO CHE MI FA DA DOGSITTER quando torno tardi.""Ah,beh, che gentile.""Ma tu sei fidanzata?" "No. E tu?"
"No no."
Venerdì mattina. Mal di testa pulsante causa vodka. Sonno. Postumi.
La mia collega mi guarda e mi dice: "Quanto parlavate tu e tizio ieri. Se ti avesse visto sua moglie. E' gelosissima....""SCUSA, QUALE MOGLIE?""Non te l'ha detto, è sposato con un figlio. E ha tre cani.""Ah, ma dai. Allora la moglie deve essere il famoso amico che fa il dogsitter ai tre cani."
Apro Skype sul mio computer. Tizio inizia a scrivermi.
"Come stai stamattina? E' stato bello parlare con te ieri."
"Io bene, mal di testa a parte. I cani? Stanno bene? Ma soprattutto, tua moglie, come sta?"
E niente. Non mi ha più scritto poi. Chissà perché.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
David Letterman e l’America oltre la TV
L’America, conficcata tra la presidenza di Truman e quella di Nixon, si stropicciò gli occhi guardando l’Ed Sullivan Show, lo storico programma televisivo... Leggere il seguito
Il 21 maggio 2015 da Rosariopipolo
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Marò: Arbitrato Ultima Carta Per Salvarli
La decisione di pochi giorni fa del Governo italiano di procedere nell’attivazione dell’arbitrato internazionale sul caso dei due Marò deriva dalla... Leggere il seguito
Il 12 maggio 2015 da Retrò Online Magazine
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
STAY TUNED #4 | 5 dischi del 2015 da non perdere
4° puntata della mia rubrica di lapidari consigli per gli ascolti dell’anno in corso su Memecult: 3 righe x 5 dischi usciti nel 2015 + link a 1 canzone... Leggere il seguito
Il 26 aprile 2015 da Carusopascoski
OPINIONI, SOCIETÀ -
She loves you: una spiegazione della Beatlemania
7 febbraio 1964. Al John F. Kennedy di New York atterra un volo Pan Am partito dall’aeroporto Heathrow di Londra. A bordo ci sono i Beatles. Quando la band... Leggere il seguito
Il 22 aprile 2015 da Retrò Online Magazine
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Un tendone a San Salvario: il Camping
PUBLIREDAZIONALE A SCOPO PUBBLICITARIO. Un camper in un bar: benvenuti al Camping Tavolini come tante tende, il bancone è un camper, murales, musica, street... Leggere il seguito
Il 11 aprile 2015 da Retrò Online Magazine
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
YESTERDAY | C’era un ragazzo…
di Piero SardinaC’era un ragazzo che non amava i RollingStones né i Beatles, ma semplicemente perché ancora non c’erano, anzi loro non erano ancora nati. Leggere il seguito
Il 07 aprile 2015 da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ