Chi mi conosce bene, sa perfettamente che a mio modo di vedere l'argomento si può perfettamente conciliare il reale e puro sentimento d'amore verso l'altra persona, con il fasto che contraddistingue l'unicità della cerimonia nuziale. Non credo infatti che per dimostrare serietà e convinzione nel sentimento d'amore si debba fare forzatamente voto di povertà, soprattutto nel giorno che per definizione nasce per celebrare e ufficializzare con gioia e solennità la costituzione di una nuova unione. Mentre rispondevo alla giornalista, ho subito trovato impossibile non citare come argomentazione del mio pensiero la coinvolgente e straordinaria storia del Taj-Mahal: un vero e proprio monumento dedicato all'amore eterno.
Cristina
Mumtaz divenne compagna inseparabile di suo marito in tutti i suoi viaggi e spedizioni militari. Era la sua consigliera e consulente ed ispirava a lui atti di carità e di benevolenza verso deboli e bisognosi. Ma soltanto tre anni dopo la sua salita al trono, a Burhanpur, dove lo aveva accompagnato in una campagna militare, l’imperatore soffrì per la peggiore tragedia della sua vita: la sua amata sposa, Mumtaz Mahal, non superò il parto del quattordicesimo figlio e morì. Si narra che la perdita della moglie abbia talmente sconvolto ed addolorato l'imperatore che tutti i suoi capelli e la barba si imbiancarono come la neve in pochi mesi. Si narra che quando Mumtaz Mahal era viva aveva ottenuto dall'imperatore quattro promesse: la prima, quella di costruire un tempio in sua memoria, la seconda, quella che si sarebbe sposato ancora, terza, quella di essere sempre gentile e amorevole con i loro figli, ed infine quella di visitare la sua tomba agli anniversari di morte. Shah Jahan, affranto dal dolore, comandò di costruire il Taj-Mahal per seppellirla, come mausoleo in memoria dell’amore che si professarono entrambi. L'imperatore chiamò allora a sé i migliori artisti e dette inizio, in sua memoria, alla costruzione della tomba, che venne completata dopo circa vent'anni di lavoro da parte di 20.000 uomini.
Per descriverlo sarebbe sufficiente dire che il Taj-Mahal vive insieme alla sua secolare storia, in quanto monumento dedicato all’amore eterno.