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SPOT NAUSEANTE PER RISVEGLIARE GLI SPETTATORI TELEVISIVIIl dentifricio Paradontax “ prende a sputi” la tv generalista
In questi giorni, è in programmazione su alcune reti televisive uno spot che definire nauseante, è davvero eufemistico (vi inoltro il link dello spot per i paesi di lingua spagnola, ma è molto simile a quello italiano http://www.youtube.com/watch?v=HKbwIbUKNoY&feature=related ). Il dentifricio in questione si chiama Parodontax, precedentemente in vendita solo nelle farmacie, ora disponibile anche nella Grande Distribuzione, motivo per il quale era necessario posizionarlo in una fascia di mercato più ampia. Questo dentifricio serve a prevenire la paradontosi, una malattia della bocca che fa seguito ad un'infezione dei tessuti gengivali, che alla lunga determina un attacco ai denti, con loro conseguente mobilità, sanguinamento gengivale, fino alla perdita di uno o più denti. Obiettivo della campagna shock - da 3 milioni di euro di investimento - è il posizionamento del prodotto attraverso un’immagine volutamente nauseante, che rompe gli schemi della comunicazione del segmento dentifrici, per smuovere il consumatore e metterlo in guardia sui pericoli del sanguinamento delle gengive, troppo spesso sottovalutati. A sostegno della campagna tv, è stato messo online anche un sito,www.parodontax.it (che suggerisco di visitare per i preziosi consigli che dispensa per una corretta igiene orale).
Perché, però, ho deciso di attirare la vostra attenzione su questo particolarissimo spot? Non di certo per sottolinearne la “schifosità”, che pure è palese. Volevo, invece, introdurvi al tema delle immagini crude, a volte crudeli, propinateci dalla tv generalista. Una regola a cui il popolo degli spettatori si è presto assuefatto. Assuefazione a due velocità, però. E mi spiego. A distanza di qualche settimana, quando la cronaca ha lasciato il passo all’analisi, vorrei mettere in relazione lo spot schifoso con le immagini della esecuzione in diretta tv (o quasi) del dittatore libico, Gheddafi (http://www.youtube.com/watch?v=BxQICwbeR5U ). Nonostante l’indubbia ferocia della sua dittatura, durata più di quarant’anni, nella quale si sono avute migliaia di vittime, si tratta di un filmato che ha portato la barbarie e la ferocia nelle case di milioni, forse miliardi, di persone, magari all’ora di cena, e senza riguardo per i minori.
Il mio forzato e provocatorio collegamento fra questi due momenti televisivi, così apparentemente diversi, mira a farvi notare come mentre la finzione dello spot provochi ogni volta una reazione di stomachevole nausea, la stessa reazione non accompagna la visione del filmato della convulsa cattura ed esecuzione del Rais. Eppure lo spot lo rivediamo più e più volte e, quindi, dovremmo essere abituati a quanto ci viene proposto ed essere capaci di controllare la nostra reazione. Invece, no. Anche alla ventesima volta, quello spot ci scatena una reazione incontrollabile che affonda le radici nei nostri più atavici tabù. Infatti, non è tanto la “sputazzata” che ci infastidisce, ma è la venuzza di sangue che diventa sempre più evidente che ci provoca nausea.
Eppure il volto ed il corpo di Gheddafi, prima e dopo l’esecuzione, sono stravolti dal suo sangue, quasi fosse un Cristo flagellato dalle lance romane. Quindi, non è il sangue in sé che ci inorridisce. Di sangue versato, infatti, ne abbiamo visto ad ettolitri in questo mezzo secolo di tv, oramai. Prima solo intuito, poi sempre più eclatantemente manifesto, tanto che oggi non solo non ci inorridisce ma, anzi, in qualche modo fa spettacolo. Quale sommo momento voyeuristico, la morte in diretta è sempre più un evento probabile e ricercato dai palinsesti televisivi, alla ricerca di un’audience che tutto macina in nome dello share. Basti pensare alla ripetizione iterativa delle immagini dell’incidente del povero Simoncelli, servite a colazione, pranzo e cena per giorni.
Forse, anche per lo spot dello sputo sanguinolento verrà la fase dell’assuefazione. Quello che ora ci pare insopportabile, diventerà presto digeribile? Ed allora, già immagino, l’innalzamento ulteriore dell’asticella. Presto, probabilmente, una famosa ditta di assorbenti femminili ci mostrerà con vivide immagini come il proprio prodotto trattenga il mestruo. Oppure, chi vuole vendere i pannoloni per gli incontinenti, non troverà sconveniente mostrarci un vecchio pensionato italiano a cui viene cambiato il Linidor per opera della sua premurosa badante ucraina. D’altra parte, ci hanno già fatto immaginare, con dovizia di dettagli, cosa accade a chi ha il prurito nelle parti intime femminili (a proposito, gustatevi questo particolare spot Vagisil in dialetto napoletano http://www.youtube.com/watch?v=pTAW9wE2hE4 ). Non oso immaginare cosa sapranno fare i fabbricanti di carta igienica per mostrarci come il loro prodotto riesca a ripulirci il Lato B, senza correre il rischio di essere bucato da un dito troppo maldestro…
Ciro Pastore – Il Signore delle Anime Smarrite
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