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Spread scende (?), incazzatura sale!

Creato il 25 gennaio 2012 da Lebarricate @gaetano_rizza


Negli ultimi giorni si sta registrando una qualche timida tendenza al ribasso del famigerato spread.
Bene (senza punto esclamativo).
Ci mancherebbe anche che dopo mesi della cura Monti-Fornero non si ottenesse un minimo, seppur effimero, risultato a livello economico, visto che questo è quello che pare interessare di più agli Italiani.
Ma la gente non ha voglia di entusiasmarsi per dieci o cinquanta punti in meno di spread.
Il cittadino comune (io e tutti quelli come me, la maggior parte) – coloro che hanno cominciato a guadagnarsi la zuppa giornaliera all’età di quattordici anni, magari frequentando contemporaneamente una scuola serale per prendersi quel “pezzo di carta”; operai, o artigiani che siano; figli di povera gente onesta senza santi in paradiso, per i quali la loro unica colpa è stata quella di non essere parassiti della società e di non pretendere niente che non si sia ampiamente guadagnato – al contrario di quelli che invece hanno preteso di dirigere la barca Italia riuscendo a portarla solo sugli scogli, solo per poter percepire emolumenti esagerati alle spalle dei lavoratori – il cittadino comune, dicevo, il cittadino regolare, il cittadino a cui è stato tolto di punto in bianco il legittimo diritto di andare in pensione e a cui si continua a prelevare sangue direttamente dal portafogli, non ha motivo di soddisfazione. Anzi! La sua incazzatura aumenta perchè vede che tutti coloro a cui si era affidato: istituzioni, politici di una parte e dell’altra, non solo hanno agevolato le ingiustizie perpretate dal governo automa, ma anche i sindacati paiono, anch’essi, aver digerito la questione… Tanto loro, le loro apparizioni in Tv le hanno comunque assicurate.
Meno male che qualche segnale di sommossa popolare c’è, quella dei taxisti, che si vedono dimezzare i già miseri guadagni in nome di una liberalizzazione che fa comodo solo a fare quadrare i conti di qualcuno, ma non serve certo a portare maggior benessere alla loro categoria e quindi alla comunità intera.
IL CRONISTA


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