di Francesco Scolamiero. Purtroppo non è fantascienza ma realtà, lo spread BTP-Bund ritorna sopra quota 500 e tutte le cancellerie dell’Europa rientrano in fibrillazione, anche la rielezione di Obama si gioca in parte sulla sopravvivenza dell’Euro. La domanda che si sente più in giro è come mai dopo i tanti sacrifici imposti dal governo Monti, ma anche dai governi spagnoli e greco siamo ritornati al punto di partenza, come in un perverso gioco dell’oca? La risposta può essere duplice e non è detto che entrambe le versioni non si incrocino a loro volta. La prima riguarda le dimissioni di Berlusconi e il fatto che un governo più concentrato sulla crisi e non in altre faccende avrebbe risolto ogni problema. Purtroppo non era così, continuare con Berlusconi era impossibile perché ci sarebbe stato un massiccio attacco speculativo, forse le elezioni potevano essere la soluzione migliore. Il governo Monti, come ammesso dallo stesso premier, ha fatto i compiti a casa, si può discutere se potevano essere fatti meglio come ho avuto modo di dire spesso in questo blog, ma non si può disconoscere un passo in avanti notevole dopo trent’anni di immobilismo. Il problema è che non basta la medicina per far abbassare la febbre serve l’antibiotico per curare l’infezione, ovvero non c’è chiarezza su cosa vorremmo essere nei prossimi dieci-vent’anni come sistema Paese, sia come spesa pubblica che come sistema socio-economico. Ora finché non ci saranno le elezioni il prossimo anno, finché non sarà eletto un governo ‘politico’, nessuno sa quale sarà questo piano, ad esempio se vincesse il movimento di Grillo molto probabilmente ci sarà una svolta più ‘verde’ di tutto il "sistema-paese", ma tale svolta permetterà all'Italia di onorare i suoi debiti? Lo stesso discorso vale per qualunque coalizione vincesse. Ecco perché penso che sarebbe stato più utile andare a elezioni lo scorso autunno. Quindi in assenza di chiarezza, e visto che UE-BCE (e i tedeschi in particolare) non vogliono creare un paracadute anti-spread, la speculazione si abbatte inesorabile. La seconda riguarda il fatto che il mondo finanziario è cresciuto notevolmente, autoalimentandosi e creando un’economia di ‘carta’ scollegata dall’economia reale. Questa economia ha una necessità naturale di ‘speculare’, ma quando gli attori aumentano si cercano sempre nuovi strumenti e nuove strade dove 'investire'. L’euro e la scomparsa di un bel numero di valute su quali puntare hanno tolto parecchio, poi sono arrivati le privatizzazioni e i ‘derivati’ che hanno permesso alle grandi banche di spolpare Stati ed enti locali, poi ci si è spostati sui titoli del debito pubblico (le maggior banche europee sono piene zeppe di titoli di stato). Ora questo ‘Predator’ ha bisogno di ‘cibo’ e chiede privatizzazioni massicce, altrimenti giù duro con la speculazione. Ripeto non è detto che una risposta prevalga sull’altra, entrambe si intrecciano in un circolo vizioso. La soluzione, prendere in mano la situazione decidere il futuro che vogliamo per il nostro Paese, in base a questo alienare tutto ciò che ha un valore ma non è funzionale a questo progetto, alle nostre condizioni e non a quelle imposte da altri. C’è però un piccolissimo problema, abbiamo una vaga idea di questo progetto?
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di Francesco Scolamiero. Purtroppo non è fantascienza ma realtà, lo spread BTP-Bund ritorna sopra quota 500 e tutte le cancellerie dell’Europa rientrano in fibrillazione, anche la rielezione di Obama si gioca in parte sulla sopravvivenza dell’Euro. La domanda che si sente più in giro è come mai dopo i tanti sacrifici imposti dal governo Monti, ma anche dai governi spagnoli e greco siamo ritornati al punto di partenza, come in un perverso gioco dell’oca? La risposta può essere duplice e non è detto che entrambe le versioni non si incrocino a loro volta. La prima riguarda le dimissioni di Berlusconi e il fatto che un governo più concentrato sulla crisi e non in altre faccende avrebbe risolto ogni problema. Purtroppo non era così, continuare con Berlusconi era impossibile perché ci sarebbe stato un massiccio attacco speculativo, forse le elezioni potevano essere la soluzione migliore. Il governo Monti, come ammesso dallo stesso premier, ha fatto i compiti a casa, si può discutere se potevano essere fatti meglio come ho avuto modo di dire spesso in questo blog, ma non si può disconoscere un passo in avanti notevole dopo trent’anni di immobilismo. Il problema è che non basta la medicina per far abbassare la febbre serve l’antibiotico per curare l’infezione, ovvero non c’è chiarezza su cosa vorremmo essere nei prossimi dieci-vent’anni come sistema Paese, sia come spesa pubblica che come sistema socio-economico. Ora finché non ci saranno le elezioni il prossimo anno, finché non sarà eletto un governo ‘politico’, nessuno sa quale sarà questo piano, ad esempio se vincesse il movimento di Grillo molto probabilmente ci sarà una svolta più ‘verde’ di tutto il "sistema-paese", ma tale svolta permetterà all'Italia di onorare i suoi debiti? Lo stesso discorso vale per qualunque coalizione vincesse. Ecco perché penso che sarebbe stato più utile andare a elezioni lo scorso autunno. Quindi in assenza di chiarezza, e visto che UE-BCE (e i tedeschi in particolare) non vogliono creare un paracadute anti-spread, la speculazione si abbatte inesorabile. La seconda riguarda il fatto che il mondo finanziario è cresciuto notevolmente, autoalimentandosi e creando un’economia di ‘carta’ scollegata dall’economia reale. Questa economia ha una necessità naturale di ‘speculare’, ma quando gli attori aumentano si cercano sempre nuovi strumenti e nuove strade dove 'investire'. L’euro e la scomparsa di un bel numero di valute su quali puntare hanno tolto parecchio, poi sono arrivati le privatizzazioni e i ‘derivati’ che hanno permesso alle grandi banche di spolpare Stati ed enti locali, poi ci si è spostati sui titoli del debito pubblico (le maggior banche europee sono piene zeppe di titoli di stato). Ora questo ‘Predator’ ha bisogno di ‘cibo’ e chiede privatizzazioni massicce, altrimenti giù duro con la speculazione. Ripeto non è detto che una risposta prevalga sull’altra, entrambe si intrecciano in un circolo vizioso. La soluzione, prendere in mano la situazione decidere il futuro che vogliamo per il nostro Paese, in base a questo alienare tutto ciò che ha un valore ma non è funzionale a questo progetto, alle nostre condizioni e non a quelle imposte da altri. C’è però un piccolissimo problema, abbiamo una vaga idea di questo progetto?
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