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Quella in cui viviamo tra l’altro è la società dello “spreco”. Una società di enormi metropoli, città e megalopoli che spesso non riescono a “smaltire” ingenti quantità di immondizia o di oggetti elettronici che la società odierna consumistica produce.
Una società anche dell’inquinamento: inquinamento atmosferico, ambientale, sonoro, degli ecosistemi, delle acque come delle falde acquifere, dei cieli colmi di “scie chimiche” etc.
Società del “rumore di fondo”, generato dal sovraccarico di informazioni, di immagini, video e suoni multimediali, generato dal sovraccarico di energia elettrica delle varie tecnologie di cui usufruiamo tutti i giorni.
Società dell’inquinamento elettromagnetico che ci pervade e ci attraversa dovunque noi siamo: onde e informazioni che “fluttuano” nell’aria e che passano attraverso di noi senza che ce ne accorgiamo.
Società del diluvio delle informazioni, del mare immenso delle informazioni.
Società del “postumano” e del “cibernetico”, società della “protesi” elettronica da “rinnovare continuamente”, la quale produce spreco, inquinamento e rumore di fondo.
Nella società del “consumo eccessivo” in cui viviamo siamo in un “eterno presente” dove gli oggetti di cui usufruiamo devono essere continuamente sostituiti per soddisfare i nostri sogni, i nostri desideri, le nostre esigenze.
Società della “frammentazione”, dello “spaesamento”, dello “stordimento” e della “narcotizzazione perpetua”.
La nostra società è questo e tanto altro: è una società della nevrosi, della follia, dell’alienazione sociale, dell’isteria di massa etc.
Una società ai limiti della “distopia”, una società della “manipolazione” e del “controllo repressivo”.
