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Spregamore, il secondo romanzo di Paolo Del Colle dopo Le ragazze dell’Eur, è una storia di vita, dove con la scrittura l’autore affronta il difficile tema del confronto con la morte, a cui ogni uomo è soggetto.
Spregamore nasce a più di dieci anni di distanza dal romanzo precedente di Paolo Del Colle. La voce che narra è però la stessa di allora, come se l’autore riaprisse una storia, tutta soggettiva, già iniziata, che le vicende della vita hanno permesso di continuare.
In questo romanzo, l’autore racconta della sua esperienza di figlio: figlio di una madre in fin di vita, una madre che il narratore accudisce quotidianamente. Paolo, l’io narrante, registra il progressivo svilupparsi della malattia, una malattia che continuamente lo pone nella condizione di constatare quanto ogni uomo sia impotente di fronte l’approssimarsi della morte.
Ma Spregamore, oltre a essere il nome di un quartiere romano, è anche la metafora che rappresenta uno sciupìo, appunto uno spreco d’amore che è però la raggiunta inutilità di un gesto di bene. Con una prosa proustiana ed ellittica, Paolo Del Colle ha scritto un libro urgente, necessario, in cui vita e letteratura tragicamente coincidono.
Paolo Del Colle è nato a Roma nel 1957. I suoi scritti sono apparsi in varie riviste, tra cui Poesia e Nuovi Argomenti. Ha pubblicato la raccolta di poesie Gemme apicali (Rotundo, 1988) e altri componimenti in Quaderni di poesia contemporanea (1997). Insieme a Edoardo Albinati ha dato alle stampe Mari e monti (1997). Nello stesso anno ha curato Le memorie di un cavaliere di Defoe (Fazi). Il suo primo romanzo, Le ragazze dell’Eur (Quiritta, 2001), è stato tra i dodici finalisti del Premio Strega 2012. Spregamore, pubblicato da Gaffi Editore, è disponibile in libreria al prezzo di Euro 14,00.