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Trama: durante una vacanza in Italia, il giovane americano Evan si innamora della bella Louise, una ragazza che nasconde un terribile segreto...
Sarà che sto invecchiando ma ultimamente preferisco più gli horror "tranquilli", capaci di farmi riflettere, piuttosto che quelli dove vengono mostrate le peggio macellate. Soprattutto, preferisco i film che sfruttano l'horror per parlare di qualcos'altro. Di quel grande mistero che è l'amore, per esempio. Poeti, cantanti, registi, scrittori, tutti a spendere parole ed immagini sull'amore, quella forza in grado di farci superare ogni limite, di ridurci a ebeti ghignanti, di farci toccare il cielo con un dito per un giorno e precipitarci negli abissi della disperazione quello dopo. Tutti a scomodare Dei, farfalle nello stomaco, cupidi, filtri d'amore, ecc... ma se fosse semplicemente una questione di chimica? E se invece la magia e il mistero esistessero davvero? Insomma, cosa ci spinge ad innamorarci, per dire, dell'ultimo sfigato sulla terra quando di regola dovremmo essere attratti solo da dei fighi spaventosi? Spring non offre una risposta chiara a questa domanda e non è nemmeno così superficiale nello sviscerarla ma, semplicemente, ci dice che certe cose "succedono". Punto e basta. Sta a noi, poi, scegliere se assecondare questa casualità insita nella natura umana oppure se opporci con tutte le nostre forze, accampando scuse, trincerandoci dietro un comprensibile egoismo o semplicemente rinunciare per paura. E l'orrore, direte voi? L'orrore dove si colloca? L'orrore sta nella vita, che spesso riesce a distruggere l'amore cancellandolo dalla faccia della terra senza nessun preavviso. Che è poi quello che è successo ad Evan, orfano di un padre e una madre che si amavano tantissimo e sono morti a distanza di poco tempo l'uno dall'altra, lasciandolo solo, disperato e privo di sogni. Oppure al vecchio Angelo, vedovo da anni ma impossibilitato ad abbandonare il ricordo della moglie adorata. La paura di vedere la morte vincere sull'amore, di soffrire un dolore atroce, causa la ferrea volontà di rinunciare a vivere, di privarsi di tutte le possibilità di essere nuovamente felici. Ed è questo il vero orrore. Evan invece sceglie di buttarsi e di vivere una primavera che non è solo la breve durata di una stagione, bensì un tentativo di rinascere e ricominciare a vivere e a sperare, di portare il disgelo in cuore sepolto sotto il ghiaccio e le ceneri vulcaniche da tempo ormai immemorabile.
Teatro di questa vicenda di Amore e Morte è proprio la nostra Penisola o, meglio, parte di essa. Lo splendido mare della Puglia, le stradine e le campagne di Polignano a Mare e Conversano diventano un luogo di rinascita e scoperta e, stranamente, vengono "affrontati" con piglio assai poco americano. Evan non è il classico turista "medio" o, peggio ancora, ignorante (sebbene venga affiancato per un po' da un paio di scozzesi che ne sono l'esempio perfetto) ma decide di viaggiare per cambiare aria e cercare di ridare un senso alla propria vita: nella terra, nel mare e nel sole di Puglia, mai così belle e misteriose, Evan mette in gioco sé stesso e si perde, cambiando completamente vita e rispettando così il vero spirito del viaggio, a differenza di molti suoi connazionali. Le riprese di Benson e Moorhead ci regalano scorci da cartolina pieni di sentimento, guizzanti di una vita nascosta ma non per questo meno importante, dove la natura, spesso impietosa e poco piacevole alla vista, continua il suo ciclo incurante delle stagioni e delle pene terrene di noi sciocchi esseri umani. La cura con cui è stato realizzato Spring fa perdonare alcune ingenuità che fanno capolino qui e là nella trama e anche alcune becere e fuorvianti concessioni all'horror tout court, che pure beneficiano di ottimi effetti speciali e di un buon make-up, e la pellicola riesce comunque a penetrare nel cuore dello spettatore e a farlo appassionare sia alle vicende di Evan e Louise, sia a questa romantica idea di "viaggio" come seconda possibilità di riparare ai propri errori. Lungi da me dire che Spring sarà il film che vi cambierà la vita o che vi entusiasmerà se siete dei ferventi appassionati di un certo tipo di horror (sento già qualcuno sbuffare per la noia visto che il ritmo della pellicola è molto lento, inutile nasconderlo) ma per chi come me preferisce le pellicole d'atmosfera è una visione stra-consigliata. Intanto io prenoto la prossima vacanza in Puglia!
Justin Benson è il co-regista e sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come V/H/S: Viral. Anche produttore e attore, ha 32 anni e due film in uscita.
Aaron Moorhead è il co-regista della pellicola. Americano, ha diretto film come V/H/S: Viral. Anche tecnico degli effetti speciali, produttore, attore e sceneggiatore, ha due film in uscita.
Lou Taylor Pucci interpreta Evan. Americano, ha partecipato a film come Carriers e La casa. Anche produttore, ha 30 anni e due film in uscita.
Se Spring vi fosse piaciuto recuperate anche Il bacio della pantera e Un lupo mannaro americano a Londra. ENJOY!
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