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Springboks, la old guard tra un passato glorioso e la “Meyer Revolution”

Creato il 15 novembre 2013 da Soloteo1980 @soloteo1980

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Domenica prossima, 17 novembre, al Murrayfield sarà di scena il Sud Africa, nel secondo test match della ‘viagogo Autumn Series’, i test match autunnali della Scozia. Gli Springboks hanno sfidato i Blues anche lo scorso anno, sempre a metà novembre e sempre come secondo avversario, dopo gli All Blacks e prima della “Caporetto” scozzese di Aberdeen contro Tonga, infliggendo alla squadra allora guidata da Robinson una lezione di gioco. 10-21 il punteggio finale, niente di eclatante ma, si sa, quando il Sud Africa scende in campo nessuno si aspetta mete a raffica. Quello che ti aspetti, quando ti appresti a guardare un match con i Boks protagonisti, sono “blood, sweat and tears”. Molto spesso, ben inteso, riservati al malcapitato avversario di turno, senza timori reverenziali per nessuno, si giochi in casa o in trasferta. La mossa di Heyneke Meyer, head coach dei Boks, di affidarsi alla “vecchia guardia” in vista della serie estiva (autunnale per noi dell’emisfero nord) ha, finora, sortito gli effetti sperati. La vittoria del Millennium Stadium della settimana scorsa, contro il Galles detentore del 6 Nations e trionfatore ‘in pectore’ nel tour in Oz dei British&Irish Lions, non è stata, però, solo frutto di una brutale supremazia fisica. Gli Springboks hanno vinto stringendo i denti nel secondo tempo, è vero, ma nel primo tempo erano avanti 6-17 e hanno marcato tre mete, lasciando a zero i padroni di casa. Meyer ha apportato una nuova mentalità ai Boks, crecando di trasformare la corazzata sudafricana in una squadra offensiva. E i risultati, a differenza del povero Rob Penney con Munster, gli stanno dando ragione.
La squadra che scenderà in campo alla “Highland Cathedral” fa impressione. Solo leggendo i nomi del XV si trovano dei veri e propri monumenti di questo sport, partendo da capitan Jean De Villiers, passando per Bryan Habana e JP Pietersen, al suo 50esimo cap, e arrivando a Bakkies Botha per non fare l’elenco di tutti i nomi. Botha è un rientro importantissimo; il seconda linea di Toulon, che ha costruito le sue fortune in coppia con Victor Matfield sia in nazionale, sia nei Bulls, torna a vestire la maglia verde-oro dopo il mondiale neozelandese. La sua ultima apparizione è datata 22 settembre 2011, nel ‘derby’ contro la Namibia; domenica scenderà in campo al fianco di Flip van der Merwe ma dicono che il vecchio compagno Matfield, 36 anni compiuti e ritirato da due anni, sia tornato ad allenarsi. Dicono, e non sembra impossibile, che il suo obiettivo sia riconquistarsi un posto nella prossima Coppa del Mondo, quella inglese, che vedrà, tra l’altro, Sud Africa e Scozia nello stesso girone. A proposito di accoppiamenti, va sottolineato che i due centri dei Boks, capitan De Villeirs e Jaque Fourie, andranno ad estendere il proprio record di presenze abbinate a 27, con il primo a proseguire un altro record. Quello di essere il centro con più caps nella storia dei Boks, 79, di cui 23 consecutivi da capitano. Mentre il secondo, dovesse marcare una meta, estenderebbe il suo personale record di 28 gare a segno nella posizione di centro. Habana è l’ala con più caps nella storia, 92, e dovesse marcare una meta prolungherebbe il suo record di 53 marcature.
Non si può, volendo chiudere un discorso molto ‘matematico’, dimenticare questo dato, che non è per nulla un dettaglio. Il XV iniziale dei Boks può vantare un totale di 667 caps, 412 di questi tra i trequarti e i restanti 255 negli avanti, con un incredibile totale di 278 caps accomodati in panchina e pronti a scendere in campo.
Insomma, per la Scozia la partita di domenica sembra ipun test davvero proibitivo. Però…
Si, c’è un però anche qui. Detto che la squadra scelta da Scott Johnson è la migliore possibile, con sei cambi al XV che ha battuto il Giappone, tra cui la clamorosa esclusione di capitan Kelly Brown, detto che Grant e Maitland sono preoccupati da pensieri extra-sportivi, con Euan Murray indisponibile per motivazioni religiose, i Blues possono sperare di fare il colpaccio. Che, letto all’ombra dello Scott Monument, potrebbe anche essere visto come una sconfitta onorevole. Domenica si celebrerà la giornata delle Armed Forces, com gli stand che venivano montati già in mattinata. Se lo spirito combattivo si impadronirà di Greig Laidlaw e compagni, si può anche provare ad andare “against the odds”.

 


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