Con i lunghi capelli al vento, gli occhiali dalle montature grandi, gli abiti dai pannelli sovrapposti nei toni pastello, le trasparenze velate in un gioco di pieni e vuoti che crea movimenti simultanei, i completi 70’s dalla vita alta e la gamba scampanata..sono queste le Charlie’s Angels della nuova stagione: donne libere, giovani e indipendenti che abbracciano la vita con superficiale distacco.
Sebbene l’impegno di molti le nuove proposte non scalfiscono e la voce di Prada è come sempre l’unica fuori dal coro a farsi sentire con il noto vigore, una collezione dalle forme destrutturate, donne “mutanti” ovvero cristallizzate durante il processo da bruco a crisalide, da adolescente a donna, da giorno a notte in un turbinio di dettagli che creano un’immagine unica, inconfondibile, che si rinnova ogni stagione ma che contiene in sé ogni rigore e codice del brand senza perdersi mai, e questo è il segreto del suo successo.
Gratificati dalla presenza della regina di Vogue America le sediamo accanto per osservare attenti lo spettacolo di moda che si alterna tra il party esclusivo di Palazzo Morando che raccoglie l’intero fashion system che democratico riunisce tutti in un unico luogo, e il palcoscenico d’eccezione in piazza Duomo allestito per presentare i finalisti di “Who is on next?”, concorso indetto da Vogue Italia.
Giovani che ci provano con tutte le loro forze tra abiti e accessori, collezioni innovative, portabili, sorprendenti o meno, ma nei loro occhi brilla ancora quella luce che accende il brivido e l’emozione di chi assiste allo spettacolo che hanno curato con passione e dedizione in nome di un sogno, il sogno di chi crede che la moda non sia solo un mero serbatoio di licenze, guadagni e privilegi.
Tra questi progetti segnalo Bragia, il brand dai dettagli couture, delle stampe “tie and dye” in limited edition, dall’eleganza e leggerezza che esalta la femminilità di una donna sofisticata che libera dagli schemi avanza sicura del suo fascino mistico e indimenticabile.
di Elena Di Marco