A margine del recente articolo di Giovanni Boccia Artieri si è aperto su più fronti un confronto piuttosto accesso rispetto alla chiarezza per l’utenza della differenza tra Spot Us e SpotUs.it. Etica, onestà intellettuale sono state le parole usate per richieste di una maggior chiarezza effettuate da alcuni addetti ai lavori ai referenti di Spotus.it. La mia posizione al riguardo è stata espressa all’interno del dibattito.
Quasi contemporaneamente si dava risalto ad una iniziativa del settimanale diretto da Giovanni De Mauro che è assolutamente identica a quella che “The Economist” ha realizzato da tempo.
Sono due esempi, tra i più recenti, della dipendenza da modelli e idee del mondo anglosassone trasversale al mondo dei media e della comunicazione nostrani. Segnali di una povertà di azione, di scarsa [pro]positività, che parte da nomi anglofoni e che, su queste basi, rende davvero difficile guardare l’orizzonte.