Magazine Diario personale

Squarcia bomba e calcio volante.

Da Michele Orefice @morefice73

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Titolo originale, ma che uso solo da contorno. Ho trovato una cara dei Pockemon infilata nell’Ipad e aveva questo titolo. Forse è di un auspicio, forse conforta la decisione presa. Più si diventa vecchie più si rimane sospesi nel prendere la decisione. Sospesi per valutare tutti i pro , tutti contro, ascoltare tutti. Ricordo quando avevo 18 anni. Salivo la scaletta della piattaforma da 5 metri di altezza in pescina. Salivo su, con calma. Da lassù l’acqua sembrava a una distanza abissale. Poi mi dicevo : ” ora si va, è da fare, non si torna indietro”. Di colpo senza pensarci , spegnendo tutti i sensori interni dato che potevano disturbare quelli esterni, spicca o il volo di testa.

Ero io, ero solo, decidevo per me stesso. Ora tutto è cambiato, più grande, difficile e non si parla più di tuffi ma di decidere per le vite degli altri.

Quindi come il titolo qui sopra, ho preso una decisione e abbiamo preso casa in Germania. Ho pensato che sia una passo importante, che Sara dovrà sospendersi dall’albo degli avocati, che i bimbi faranno ancora qualche anno qui e prenderanno un’impronta per tutta la vita da questa esperienza. Siamo partiti dall’Italia con tanti sogni e speranze ma non dovevamo rimanere per sempre. Il tempo non era definito ma sapevamo che saremmo ritornati. Ora per è diverso.

Ora una nostra bimba ci tiene stretti per sempre a questa terra, ora siamo cresciuto, sono cresciuto e i punti di vista cambiano. Ho valutato in questi giorni cosa fare, se restare o tornare, ho cercato di capire cosa fosse la decisione giusta per gli altri componenti della famiglia. Per farli felici, per dare a loro altre possibilità, per vivere sereni. Poi ho preso il fiato, il telefono e come davanti al blu della piscina mi son detto…. È da fare e mi son buttato. Ho dato una sterzata alla nostra vita. Alla vita della nostra famiglia, dei figli, alla mia a quella di Sara. Tra un po’ saremo proprietari di una casa in Germania. Che cosa buffa. Chi lo avrebbe mai detto?

Chiaramente un sacco di domande hanno attraversato la mia mente da quando ho preso la decisione a quando ho composto il numero di telefono per confermare l’acquisto. Sarà per sempre? Ci troveremo bene con i vicini? Dispiacerà a Sara rimanere qui? Ecc… In realtà ho imparato a vivere pensando sempre che ci sia qualcuno che ci guida, che ci da suggerimenti e che al momento opportuno ci tira anche fuori dai guai. Ed è questo tipo di pensiero che mi fa pensare che se proprio la nostalgia dell’Italia sarà sempre più forte dopo qualche anno una casa si può sempre vendere, un altro lavoro si può sempre cercare, ecc…


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