Nei giorni della mia presenza, la Commissione dei Diritti dell’Uomo dell’Onu a Ginevra aveva appena approvato una risoluzione in cui si chiedeva al governo di Colombo di prendere azione contro coloro che hanno commesso abusi durante l’offensiva del Maggio 2009 in cui migliaia di civili sono stati presi in mezzo a combattimenti in una ristretta fascia costiera a nord di Trincomalee. All’epoca ero la’ e c’era l’esercito davanti agli ospedali per impedire che i giornalisti andassero a curiosare per testimoniare gli orrori sui civili. Ero entrata come turista, ai giornalisti rifiutavano il visto.
L’Onu pensa che sono stati massacrati 7 mila civili tamil, ma altre ong parlano di 40 mila morti. Il governo ha anche promosso una propria inchiesta in cui si e’ preso diversi impegni a favore della minoranza etnica e religiiosa (sono induisti e cristiani).
I giornali erano pieni di commenti velenosi contro Stati Uniti e tutti i Paesi che avevano votato la risoluzione a Ginevra , tra cui anche il ‘’grande fratello’’ India, mentre l’altra potenza rivale asiatica, la Cina, si era opposta. Il governo accusa i Paesi occidentali di due pesi e due misure nella lotta al terrorismo giustificando le azioni militari in Aghanistan o in Iraq, per esempio.
Io sono stata soltanto sulla costa meridionale, la piu’ ricca e sviluppata dove non c’e’ traccia dei tamil. Non so quindi cosa succeede nel nord dove gli sfollati sono ritornati ed e’ iniziata la ricostruzione, almeno dicono con una buona dose di investimenti indiani e cinesi.
A Bentota, angolo di paradiso pieno di testuggini marine e laguni con mangrovie e coccodrilli, un enorme cartello stradale accoglie I viaggiatori: ‘’Abbiamo sconfitto il terrorismo, che c’e’ di male? “. Bisognerebbere chiederlo ai tamil.