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L’artista di questa settimana è Annie Erin Clark, in arte St. Vincent. Nata nel 1982, questa giovane artista polistrumentista statunitense è un vero e proprio prodigio. Inizia a suonare come membro della Polyphonic Spree e prende parte alla Sufjan Stevens’ touring band, per poi creare la propria band nel 2006.
Lo stile di St. Vincent si può considerare di pura avanguardia, i suoni sono particolarissimi e strizzano l’occhio ad un pubblico indie, ma si addentrano in un mix di sonorità che a tratti riprendono Bjork, a volte assomigliano alle ballate di Joan As Police Woman, con echi di Garbage, Tori Amos, minimalismi alla Brian Eno, e non mancano le influenze alla Bowie. L’uso dell’elettronica e dei sintetizzatori in alcuni brani è massivo, e si unisce in virtuoso sincretismo a violini, violoncelli, flauti, clarinetti, trombe e archi che compaiono a dare un tocco di delicata classicità e a creare atmosfere retrò. Clark suona invece oltre alla chitarra, il basso, il piano, l’organo e il theremin, insieme ad un arsenale pressochè infinito di effetti “pedal board”. Per farsi un’idea, il suo stile musicale fuori dalle righe è stato definito chamber rock, avant-rock, cabaret jazz, ma a mio parere potrebbe essere arrivato il momento per un genere musicale completamente nuovo, slegato da definizioni preconfezionate e ben impacchettate. St. Vincent potrebbe rappresentare uno stile musicale completamente a se stante e reggerlo in pieno.
Ad oggi ha composto tre album da solista, “Marry Me” nel 2007, “Actor” nel 2009 e “Strange Mercy” del 2011, mentre nel 2012 è uscito “Love This Giant” un album in cui collabora con nientemeno che David Byrne. Vi consigliamo di tenere d’occhio per il futuro questa promettente e prolifica musicista, oltre che godervi l’ascolto delle sue creazioni musicali.
Buon Ascolto!
Posted on 16 febbraio 2013 at 2:10 pm in Terza stagione | RSS feed | Rispondi | Trackback URL