St. Vincent: Surgeon

Il nuovo album Strange Mercy é da poco uscito…riuscirá  a consegnare a St. Vincent la meritata fama?

Con Annie Clark, che agisce sotto lo pseudonimo di St. Vincent, é stato amore a prima vista. Ovviamente non corrisposto. L’ho vista suonare in apertura al concerto che i Grizzly Bear fecero al Barbican di Londra, accompagnati dall’orchestra filarmonica. Una figura minuta, di cui dall’alto si vedevano solo i ricci scuri, che si ritaglia un piccolo spazio tra il palco giá sontuosamente allestito e, con il solo aiuto di un violinista e un arsenale di pedalini e loop, ipnotizza il pubblico schierato nell’immensa sala concerti con la sua musica sincera e sentita.

Purtroppo non ho piú sentito parlare di lei fino a questo momento. Il suo terzo album Strange Mercy, é uscito giusto settimana scorsa (il 13 settembre) e sembra che finalmente stia raggiungendo un pubblico piú ampio. Lo sto ascoltando ora (magari siete ancora in tempo per ascoltarlo in streaming su NPR prima di comprarlo) ed é un po’ presto per averne un’opinione ma difficilmente sará negativa. Giá dal singolo, Surgeon, si capisce come le capacitá compositive siano ulteriormente migliorate, la voce un po’ ansiosa di Annie ci porta qui da un’inizio di canzone arioso fino ad un finale inaspettato dal retrogusto psycho-funk, cambiamento dettato dall’inquietante frase ripetuta piú volte (Best finest surgeon / Come cut me open) dove invita un’ipotetico rinomato chirurgo ad affettarla per vedere cosa c’é dentro che non va.

Personalmente non saró un chirurgo ma se i risultati sono questi io lascerei tutto com’é lá dentro. I pezzi sono originali e mi fanno pensare ad un’Anna Calvi un po’ piú americana piú indie e piú sperimentale. E con forse promoters un po’ meno bravi visto che le ci sono voluti 3 dischi per ottenere un po’ di visibilitá.

Il singolo lo potete anche scaricare gratis dal suo sito, cosa che vi consiglio di fare. Se non conoscevate questa formidabile artista guardatevi pure questo video live: