
Non posso che condividere quello che scrive questa giovane (classe 1970) filosofa che ovviamente insegna e lavora fuori dall'Italia (a Parigi). Non entro nel merito delle sue analisi e osservazioni su diritti civili, percezione del corpo femminile, maternità, discriminazioni varie . Riferisco solo che alla lettura di ogni paragrafo non posso fare a meno di pensare a Bianca e a quello che la attende. Per lei auspico qualcosa di meno avvilente di ciò che viviamo noi nella quotidianità, ma soprattutto spero non subisca il condizionamento dei modelli femminili in auge. Io intanto, anche per il suo bene, inviterò quante più amiche a leggere questo libro.