Stalin il molestatore di bambine
di Iannozzi Giuseppe
Stalin è morto
Lo dice anche l’Unità
E’ morto troppo tardi però
Stalin finì pazzo
con la testa nel pozzo
cercando
il riflesso della Luna
e la rotondità dell’ultimo rublo
in circolazione
Non risparmiò nessuno
Al muro gay e avversari,
contadini alla fame e liberi pensatori,
donnine allegre e fanciulle in fiore;
tutti fece fucilare
senz’una eccezione
«Arrivavano,
cercavano dappertutto,
si portavano via anche
il cibo cotto nelle pentole»
Ma era un ometto basso,
non più alto d’un metro e sessantaquattro;
il braccio sinistro semiparalizzato
più corto del destro di buoni cinque centimetri,
e il piede sinistro uno zoccolo caprino
di dita fuse insieme
«Stalin morto… gloria eterna…
più di tutti ha fatto per la liberazione,
per il progresso dell’umanità»,
così racconta il fogliaccio rosso
Molestatore di bambine,
accompagnatore di minorenni,
violentatore maniaco sessuale…
Grand’uomo davvero
con quella faccia butterata
da eterno invalido incivile
E’ morto, è osannato
da una manica di brigatisti
che non hanno mai accusato
sulla loro propria pelle
il Terrore Rosso;
bellamente seppelliscono gl’orrori
per riesumar presto la sua putredine
e dal Patio poi straparlare
di Marx, di morti bianche
e d’una rivoluzione popolare
Con quale faccia, per Dio!
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