Sarò sincero, ad inizio campionato non sapevo che Domenico Stallone fosse anche l’allenatore del Monticelli. Non avevo seguito, infatti, le vicende sportive della squadra marchigiana, anzi, ammetto, non sapevo neanche di dove fosse questa squadra arrivata in serie D dopo aver disputato i play off del campionato di Eccellenza. Per me Domenico è sempre stato un referente aziendale con il quale avevo dei rapporti di tipo professionale. Un rapporto, dico subito, molto cordiale nei momenti in cui ci sentivamo per telefono o ci vedevamo di persona. Da subito ha voluto che ci dessimo del tu, come si fa tra persone che si rispettano e svolgono con professionalità il proprio lavoro. Oggi lo ritrovo su una panchina di calcio ed allora la curiosità di fargli qualche domanda, anche inopportuna, non me la sono lasciata sfuggire visto che domenica viene a giocare contro la mia squadra del cuore. Ci sentiamo su WhatsApp e ci diamo un appuntamento telefonico per una intervista. Lui lavora per una grande azienda di ristorazione collettiva, i suoi orari sono tali, dunque, che sono io che devo attendere una sua telefonata. Iniziamo con i convenevoli di rito, ma subito dopo passiamo a parlare di calcio e della sfida di domenica prossima. Stallone la vede così: “Si affronteranno due squadre che esprimono il miglior calcio di questo campionato. Entrambe stanno rispettando i programmi di inizio estate, ovvero quelli di raggiungere una salvezza tranquilla come si conviene a tutte le matricole. Siamo partite molto bene, ma poi, come succede sempre, gli altri iniziano a conoscerti e prendono le dovute contro misure. Sono sicuro che verrà fuori una bella partita come successe all’andata”. Ad Ascoli Piceno Domenico Stallone, per tutti Nico, è un personaggio vero e proprio, ha esordito in serie A tanti anni fa con la maglia bianconera dell’Ascoli, allora guidato in panchina da un certo Giovan Battista Fabbri, ha vestito anche la maglia delle Nazionali giovanili ed è fiero, oggi, di fare calcio con la squadra di un piccolo quartiere della sua città. Io gli sottolineo questo “miracolo sportivo” e lui mi risponde tutto orgoglioso: “Hai ragione Pino, abbiamo fatto un vero e proprio miracolo con questa squadra negli ultimi anni. Arrivare poi in serie D era un qualcosa di non programmato, ma con l’entusiasmo dei miei ragazzi tutto ciò è stato possibile. Non finirò mai di ringraziarli, sono tutti straordinari. La mia rosa è composta quasi esclusivamente da gente locale o che arriva da paesi qui vicino. Spendiamo poco e non ci montiamo la testa quando facciamo risultati importanti”. E’ evidente che mi vuole portare a parlare del derby di domenica scorsa pareggiato con la Sambenedettese: “Abbiamo tenuto testa ad una corazzata che sicuramente vincerà questo campionato, gli abbiamo messo però un po’ di paura. Loro sono strutturati per vincere tornei come questo, hanno investito tanto e non possono sbagliare. Le prossime due partite saranno decisive, se non perderanno punti negli scontri diretti contro Fano e Matelica allora il campionato potrà dirsi veramente concluso”. Stallone lavora tutto il giorno e poi la sera va ad allenare i suoi ragazzi: “Lo faccio con tanta buona volontà, non mi pesa. Anche qualcuno dei miei giocatori lavora e poi la sera viene a fare allenamento. Sono da ammirare, tutti. Qui funziona in questa maniera e a me sta bene così”. Ci lasciamo con l’impegno di rivederci domenica prima della partita per un saluto fraterno. Poi ognuno a fare il tifo per la propria squadra. Non gli dico, però, che domenica i tre punti a noi servono come il pane, lo capirà di sicuro da come la squadra biancoverde affronterà la partita. Ciao Nico, buona fortuna!
(Pino Razzano)