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Stamina, nuove infusioni negli Ospedali di Brescia

Creato il 22 luglio 2014 da Nicola933
di Roberta Miele Stamina, nuove infusioni negli Ospedali di Brescia - 22 luglio 2014

StaminaDi Roberta Miele. Oggi sono state somministrate due infusioni secondo il metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia. L’ha annunciato Giuseppe Morfino, presidente dell’Ordine dei Medici di Trapani, ausiliario del giudice. Il primo paziente è stato un bambino siciliano. Il piccolo paziente, affetto da distrofia di Duchenne, ha ricevuto l’infusione dopo il ricorso dei familiari per garantire il proseguimento della cura dopo la sospensione da parte dell’ospedale.

La somministrazione è stata per metà endovena e per metà inframuscolo. Il bambino ”rimarrà in osservazione per qualche ora e saranno fatti alcuni esami di controllo” ha spiegato Morfino, che ha assistito il paziente ausiliato dal vicepresidente di Stamina foundation, Marino Andolina, e la biologa di Stamina Erica Molino.

Il secondo sottoposto all’infusione è stato Federico, un bambino affetto dal morbo di Krabbe. L’ordinanza del giudice di Pesaro ha assicurato il proseguimento della cura per il piccolo paziente di Faro. “E’ chiaramente migliorato, abbiamo fatto sia l’endovena che l’endorachidea, è andato tutto bene – ha detto Marino Andolina - Si fa molta più fatica a riempire le carte che non a fare l’iniezione”.

Stamina foundation non ha avuto difficoltà nei procedimenti. Sono previste altre due infusioni per i prossimi giorni. La prima per una bambina di Chieti affetta da Sma1; la seconda per un’altra bambina affetta da Tay Sachs. I tribunali di dell’Aquila e di Roma hanno nominato Erica Molino, biologa di Stamina. Per Ludovica, la paziente romana, sarebbe la quinta infusione; “Ludovica sta abbastanza bene, è sveglia ma non fa le infusioni da dicembre, penso ai benefici che avrebbe potuto avere facendole in maniera continuativa, circa ogni 40 giorni” ha asserito la mamma, Francesca Atzeni. “Noi genitori siamo stanchi di essere scambiati per dei visionari – ha aggiunto - anche per questo stiamo tentando di metterci in contatto con la struttura dalla quale la bambina viene seguita perché valuti con esami strumentali come sta prima e dopo le infusioni”.


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