Staminali. Protestano a Brescia anche i genitori del piccolo Gioele, di Marsala

Creato il 07 aprile 2013 da Www.marsala.it @@il_volatore

Un gruppo di genitori ha manifestato in mattinata a Brescia, come in altre città italiane, per chiedere che venga legittimato l'accesso alle cure compassionevoli con cellule staminali adulte con il metodo Stamina. 

Prima nel piazzale antistante gli Spedali Civili, poi, dopo un viaggio in metro, in Corso Zanardelli, una decina di persone ha promosso la raccolta firme e chiesto l'accesso alle cure della Stamina. «Abbiamo raccolto la disponibilità a raccogliere firme anche da parte di molti commercianti della città» ha spiegato Roberto Veronesi del movimento Alleanza italiana, che appoggia la causa pro Stamina.

A dare sostegno ai manifestanti fuori dal Civile sono arrivati anche i genitori di Gioele, Katia e Antonio Genova: «Siamo qua per fare la seconda infusione a Gioele, prevista, se tutto va bene, per lunedì». Il piccolo di Marsala, un anno e mezzo, è affetto da Sma 1; la prima infusione risale al 17 dicembre scorso. «Siamo i primi a poter dichiarare che ci sono stati dei miglioramenti – ha assicurato papà Antonio – è aumentato di peso, muove braccia, gambe e piedi. Movimenti che non gli avevo mai visto fare dalla nascita. Non sapevo cosa significasse vedere sorridere mio figlio, ora lo so». «Dobbiamo vincere: bocciare il decreto Balduzzi o tornare davanti ad un giudice per continuare le infusioni - dice Antonio - Non ci fermeremo qui».
«Pieno sostegno» ai genitori e ai parenti dei malati con malattie rare e genetiche che oggi manifestano a Brescia e in altre città italiane per chiedere l'avvio di un rapido percorso di legge che consenta l'accesso, anche compassionevole, ai trattamenti con le cellule staminali è stato espresso da Luca Zaia, Governatore del Veneto. «Resto convinto - sottolinea Zaia - che sia un atto di civiltà consentire, laddove ne sia verificata la non nocività, l'erogazione di cure a base di staminali ai tanti malati colpiti da patologie rare o genetiche. Ribadisco che numerose strutture sanitarie e ospedaliere della mia regione sono pronte ad effettuare, quando autorizzate, le sperimentazioni. Sperimentazioni per le quali non c'è più tempo da perdere - conclude Zaia -. Occorre partire subito perchè ne va della vita di tante persone che forse avrebbero ancora qualche speranza».


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