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Stampare con l’acqua

Creato il 26 settembre 2014 da Mac_prints @mac_prints

Tutto è iniziato nel lontano 1974 con un phon e una banale influenza che affliggeva un ingegnere dell’azienda chimica giapponese Taica (che produce tra l’altro il gel delle suole delle Asics), da tempo al lavoro per cercare un modo di decorare la superficie 3d di un asciugacapelli per un cliente. Durante una notte, al buio, mentre stava per prendere una medicina per abbassare la febbre, a quell’ingegnere cadde la capsula nell’acqua. Così, cercando di ripescarla dal bicchiere, si trovò il dito avvolto in maniera estremamente precisa dalla piccola capsula gelatinosa, in pratica “stampato”. Non sappiamo se la medicina sia stata efficace per far passare velocemente l’influenza, ma certo l’ingegnere aveva risolto il suo problema professionale. Era nata, cioè, la stampa con trasferimento ad acqua o stampa idrografica, in inglese cubic printing®: la tecnica che consente di riprodurre un qualsiasi grafismo su oggetti tridimensionali anche molto complessi sfruttando la tensione superficiale dell’acqua.

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sto tipo di stampa oggi è molto apprezzato nel car tuning per decorare e personalizzare parti di automobili o moto, come caschi, parti di motore, di carrozzeria e crusccotti, e nell’interior design. La tecnica è semplice e i risultati sono davvero sorprendenti sia in termini di qualità che di riproduzione e imitazione di texture di materiali come legno, fibre di carbonio, camouflage mimetici e pelli. Il cubic printing® si pone come valido sostitutivo, per giunta più economico, ma non per questo meno qualitativo, della verniciatura a spruzzo o della decorazione all’aerografo con il vantaggio dell’applicazione in serie e in unico passaggio.

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Ma come funziona? Per prima cosa occorre preparare l’oggetto sul quale “stampare” applicando un primer per un buon aggrappo. Successivamente, in una vasca piena di semplice acqua a 12-20°C, si stende il film in PVA da applicare sul quale viene nebulizzato un attivatore. A questo punto il pezzo viene immerso lentamente nell’acqua, con un’inclinazione dai 30 ai 45°, utilizzando un movimento progressivo in avanti. In questa fase la perizia e l’esperienza dell’operatore sono fondamentali. La pressione dell’acqua farà aderire naturalmente il film a ogni parte dell’oggetto. Si lava via quindi il film in eccesso, si lascia asciugare e si procede con l’applicazione di una vernice trasparente di protezione. Il film, in alcol polivinilico idrosolubile, è stampato precedentemente e per sua natura galleggia sulla superficie dell’acqua.

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Il trasferimento avviene sfruttando la pressione dell’acqua stessa sull’oggetto immerso, mentre il solvente ha la funzione di sciogliere la trama del film riattivando l’inchiostro. I risultati migliori si ottengono con texture o pattern, ma nulla vieta di realizzare disegni personalizzati. Bisogna solo avere ancora più attenzione nella fase di immersione manuale dell’oggetto. I materiali che possono essere stampati sono i più vari: dalle resine alle materie plastiche, dai metalli al legno alla ceramica. Come funziona il cubic printing® si può vedere da un video spagnola HGarts:


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