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Stanotte alle 01,25 su Rai 3 Centro Histórico di Aki Kaurismäki, Pedro Costa, Victor Erice, Manoel de Oliveira

Creato il 22 febbraio 2016 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Centro Históricoplay video
  • Anno: 2012
  • Durata: 90'
  • Genere: Sperimentale
  • Nazionalita: Portogallo
  • Regia: Aki Kaurismäki, Pedro Costa, Victor Erice, Manoel de Oliveira

Centro Histórico è un film del 2012 diretto da Aki Kaurismäki, Pedro Costa, Victor Erice, Manoel de Oliveira.

Nell’ambito del progetti sviluppati per Guimarães 2012 Capitale Europea della Cultura, quattro differenti registi offrono le loro visioni uniche su ciò che la città portoghese ha da raccontare in quattro differenti cortometraggi in cui realtà e finzione si intrecciano. In O Tasquiero Aki Kaurismäki narra una giornata di un solitario barista del centro storico. In Lamento da Vida Jovem Pedro Costa pone la figura del capoverdiano Ventura in un ascensore, spazio surrealista per un confronto con la memoria. In Vidros Partidos Victor Erice raccoglie le testimonianze degli ex dipendenti dell’ex fabbrica di tessitura di Rio Vizela, chiusa nel 2002. In O Conquistador, Conquistado Manoel de Oliveira racconta la “conquista” del centro storico della città da parte dei turisti in visita.

Nonostante la cornice comune, Centro Histórico vive di una straordinaria varietà espressiva, fatta di sguardi malinconici e tragici, quieti e sospesi, perfettamente in grado di dimostrare, ancora una volta, la levatura dei nomi coinvolti. Di durata differente – più estesa quella degli episodi centrali di Pedro Costa e di Victor Erice -, i quattro movimenti, difatti, restituiscono intatta la firma di autori che, pur distanti per stili e sensibilità, sono accomunati da una precisione di sguardo sotto alla quale scompare qualsiasi dissonanza. È questa una delle molte qualità di una pellicola in cui lo stralunato (e forse un po’ troppo tipico) personaggio di Kaurismäki riesce a convivere con i ricordi dei lavoratori messi in scena – con la consueta e pura staticità – da Erice fino al sorriso della chiusura di De Oliveira.

Paradossalmente unitario nelle variazioni e nei cambiamenti di tempo, Centro Histórico ha il suo cuore pulsante nel fosco segmento di Pedro Costa, illustratore radicale che trasforma le pareti metalliche di un ascensore in una scenografia tombale in cui i dolori mai sopiti del vecchio Ventura si manifestano in tutto il loro peso. In maniera differente, anche Victor Erice, autore appartato ed essenziale come pochi altri, lavora sull’importanza del ricordo, riattivandolo anche attraverso una grande foto, posta alle spalle degli ex operai che parlano guardando in macchina, in cui sono ritratti volti e vite vissute, fatiche, sacrifici e rare gioie. Con l’eccezione dell’ilare e conciliato De Oliveira, questo film su un passato ancora presente ritrae un’umanità ultima e dimenticata che può risultare indigesta a chi ha una certa idea di cinema (e di mondo).

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