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STANTIO; Animali: COCKPIT; Lettori

Creato il 28 novembre 2013 da Chinalski

novembre 28, 2013

Stantìo
Sovrapposizione di stante 'che sta' a un derivato del latino stativu(m) 'stabile, fisso', da status 'stato'.
Anche, disusato e dialettale, stantìvo.
Aggettivo (plurale maschile stantìi).
1. Che ha perso la freschezza, l'odore, il sapore originario, detto specialmente di alimenti conservati male o per troppo tempo: pane stantio.
2. (estensione) Vecchio, disusato, sorpassato: vocabolo stantio.
(figurato) Non più attuale: notizie stantie, prive di attualità e di interesse.

Sostantivo maschile solo singolare.
Odore, sapore di cosa stantia: puzzare, sapere di stantio.

Una (parola) giapponese a Roma e Animali di parole

Cockpit ['kokpit]
Voce inglese, composto di cosk 'gallo' e pit 'pozzo', inteso come pozzo per il combattimento dei galli.
Sostantivo maschile invariabile.
1. (marina) Nel kayak, apertura ovale al centro dello scafo nel quale trova posto il sedile del rematore.
2. Ambienti di navi o aerei riservati ai piloti.
(automobilismo) La parte dell'abitacolo riservata al guidatore, in particolare per vetture sportive o di Formula 1.

I lettori ci scrivono

Ci scrive Mario Cacciari aggiungendo informazioni al "lucido".

- Vorrei rilevare che in questi casi "lucido" significa trans-lucido; indica cioè un materiale attraverso cui può passare la luce. Secondo il Dizionario Treccani: [...] Carta l., tipo di carta semitrasparente usata soprattutto per disegni tecnici perché consente di ricavarne copie eliografiche o cianografiche [...].
In ambito tecnico (architetti, geometri, ingegneri e assimilabili) ancora fino a pochi mesi orsono questo sistema era usatissimo e generalizzato per ottenere quelle che gli inglesi chiamano blue-prints o copie eliografiche.
Il disegno tracciato con inchiostro di china su carta da lucido era "il lucido" per antonomasia.
In una speciale macchina a tamburo rotante, illuminata internamente da forti lampade fluorescenti, veniva sovrapposto ad un foglio sensibile alla luce attinica. Se ne otteneva un negativo semi-invisibile, che veniva poi, in continuo, sviluppato nella medesima macchina per mezzo di un rivelatore. Per lo più vapore di ammoniaca.
Ora, purtroppo, chi come me non ama la progettazione al computer, produce disegni su carta bianca (ma io uso ancora, spesso, l'ottima e precisa carta da lucido, che come un'antica pergamena è cancellabile più volte grattando via l'inchiostro di china con una lametta da barba). Per le riproduzioni si deve ricorrere a fotocopiatrici di grande formato (e grande prezzo). -


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