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Star-Crossed: quando l’amore viene da molto lontano

Creato il 02 marzo 2014 da Gowoman
Star-Crossed: quando l’amore viene da molto lontano 02 mar 2014  Star-Crossed: quando l’amore viene da molto lontano Posted by Tiziana Bilotta
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Negli ultimi anni, è scoppiata una vera e propria epidemia: la passione per i vampiri.
Tutte pazze di Edward Cullen in “Twilight”  o in visibilio per i fratelli Salvatore di “The Vampire diaries”, o per Bill  Compton e Eric Northman in “True Blood”, oppure, prima ancora, tutte innamorate di Angel e Spike in “Buffy, l’ammazzavampiri”.
C’è stato un tempo, però, in cui ad essere sexy e misteriosi non erano tipi pallidi dai canini prominenti e dalla sete inesauribile di sangue, ma quelli venuti da altri pianeti, gli alieni.
Chi di voi ha mai visto “Roswell”, serie televisiva a cavallo tra gli anni Novanta e il Duemila?
Sono sicura che tutte ricorderete il timido Max Evans, innamorato perso della dolce Liz Parker, o il duro Michael Guerin che fa innamorare Maria DeLuca, o Isabel Evans, algida e sempre responsabile. La serie tv durò solo tre stagioni ma fu un successo indiscusso.
Da parte mia, vi dico solo che sognavo che un extraterrestre mi individuasse tra mille galassie e si innamorasse perdutamente di me. Ovviamente uno che assomigliasse ad un dio greco, non certo ad E.T, sia chiaro!
Fatto sta che, dopo anni, incappo in un telefilm che mi riporta alla mente questi dolci ricordi e che già solo dal pilot è riuscito ad incuriosirmi, Star-Crossed.

La storia inizia con lo schianto, nel 2014, su suolo americano (come al solito, accade sempre tutto lì!) di un’astronave che crea enorme scompiglio e danni ingenti. I passeggeri sono alcuni alieni fuggiti da un pianeta chiamato Atria, che vorrebbero trovare ospitalità sulla Terra. Il benvenuto non è dei migliori, gli umani si sentono minacciati e invasi e per niente disposti ad accettare questi extraterrestri. C’è un salto temporale di circa dieci anni e ci si ritrova nella stessa cittadina, i cui abitanti sono ormai costretti a convivere, a malincuore, con gli Atrian, che sono confinati in un quartiere-ghetto, chiamato Settore, dal quale possono uscire soltanto se sotto sorveglianza militare, soggetti a coprifuoco. L’opinione pubblica è divisa a metà, c’è chi vorrebbe che andassero via e chi, al contrario, crede nell’integrazione tra le due razze: la tensione cresce nel momento in cui viene permesso ad un gruppo di diciassettenni Atrian di frequentare una scuola all’esterno del Settore. L’accoglienza degli altri studenti è pessima e i ragazzi sono costretti a destreggiarsi tra bulli prepotenti che vogliono emarginarli e silenzi ostinati.
Il protagonista principale è Roman, figlio del capo degli Atrian, il quale crede che non tutti gli umani siano crudeli, poiché da bambino venne salvato da una ragazzina del luogo, Emery.
Dieci anni dopo, i due si rincontrano proprio tra i banchi di scuola.
Chiunque rivolga la parola agli Atrian non è visto di buon occhio, ma Emery crede nella possibilità di una pacifica convivenza tra alieni e terrestri e, inoltre, è attratta inevitabilmente da Roman, quindi non si fa scoraggiare dal giudizio altrui e decide di frequentarlo ugualmente.

Questo telefilm ha un sapore conosciuto ma ha tantissimi elementi innovativi e credo sia davvero promettente. Siamo solo al secondo episodio e già sento che ci riserverà sorprese interessanti, quindi tenete gli occhi ben aperti e non perdete di vista questi alieni. Tutti i lunedì c’è la diretta americana, quindi potete seguire la serie sottotitolata, in streaming, ogni martedì.
Seguitela insieme a me, e fatemi sapere cosa ne pensate di questi alieni dal viso tatuato e dai poteri ancora misteriosi.


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