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Star Wars Ep. VII – The Force Awakens di JJ Abrams

Creato il 28 dicembre 2015 da Thefreak @TheFreak_ITA
Star Wars Ep. VII – The Force Awakens di JJ Abrams CONTENUTO MEDIO DI SPOILER.

La galassia lontana lontana è ancora in tumulto. Dalle ceneri dell'impero è nato il Primo Ordine, combatte per il dominio contro l'esercito della repubblica, guidato dal generale Leia Organa e tutti quelli che 30 anni fa erano i ribelli. Luke Skywalker è sparito, ritirato dopo aver fallito nel ricreare un nuovo ordine Jedi. Un droide costituisce un' importante informazione, una giovane e un trooper disertore se la vedranno con il lato oscuro in una nuova forma e un uovo villian.

Star Wars Ep. VII – The Force Awakens di JJ Abrams

30 anni fa George Lucas ci portò per la prima volta nell'universo narrativo di Star Wars. Prese una storia tipica del fantasy e la farcì di elementi sci-fi. Un contadino che vive ai margini di un "regno" (se Roma è la Galassia lui vive oltre il raccordo), un vecchio cavaliere e una canaglia verso la fortezza del cavaliere nero a liberare la principessa. Astronavi invece di velieri, droidi invece di folletti e alieni invece di troll, elfi e mostri vari. L'ordine dei cavalieri Jedi, le spade laser. Poi l'usato. Per la prima volta si vedevano mezzi futuristici vecchi, arrugginiti e mal funzionanti (memorabile Solo che colpisce il falcon con un pugno per farlo partire come la peggiore delle Fiat Duna), losche cantine bar piene di criminali. La seconda incursione di Lucas nella Galassia dal 1999/2005, contestata dai più, ci porta nei centri del potere di quell'universo narrativo. Città immense, lusso, bellezza. Tempi più civilizzati come diceva Obi-Wan. JJ Abrams con il ciclo firmato Disney, giocando con lo stesso MacGuffin dell'episodio IV (il primo quello del 1977), ci riporta nei luoghi esterni. Fuori dal raccordo anulare della galassia. Ritorna la sabbia, ritorna la povertà, ritorna una vita passata a sognare qualcosa di meglio, consapevoli che si vale di più di quello che si ha.

Star Wars Ep. VII – The Force Awakens di JJ Abrams

Rei ricorda moltissimo il giovane Luke Skywalker e, come l'iconico protagonista della trilogia originale, si ritrova in un' avventura più grande di lei, come Skywalker dovrà intraprendere un cammino verso un mondo più vasto. Daisy Ridley è la giovane inglese scelta per prestare volto e corpo alla nuova eroina della saga, tanto è il girl power in questo nuovo filone. Tanto adorabile quanto forte, la giovane attrice convince in pieno. Convince anche il personaggio di Finn e l'attore che lo interpreta, John Bonyega, bravissimo a portare sullo schermo un personaggio che non riesce a trovare la sua strada e si trova, malgrado faccia di tutto per scappare (con risvolti comici), in mezzo ad un guerra. C'è il cast originale, Harrison Ford riveste i panni di Han Solo con pigrizia, in due momenti sembra essere sempre il solito vecchio Han, Leia ritorna ad avere il viso e il corpo, devastato da vita dissoluta e abuso di alcool e droghe, di Carrie Fisher. Il lato oscuro c'è ancora, nella sua nuova forma, perché il male torna sempre: il primo Ordine è come un gruppo di gerarchi nazisti riorganizzatosi in Argentina negli anni '70 guidati da un misterioso leader che si affida a un generale duro e puro ma giovane, così come giovane è Kylo Ren, Adam Driver, adepto del lato oscuro immaturo e non ancora formato, fan boy di Darth Vader, lo usa come metro di paragone per misurare la forza, complessato da questa figura mitica della forza oscura, ha la sua iconica maschera sciolta nel rogo di Endoor su un altarino e parla con esso. Il suo look è uno specchio, total black, una maschera e la voce distorta, una spada rossa, ma tutto è leggermente non all'altezza. Il vestito sdrucito, la maschera brutta, e oltre a cercare di infondere il terrore che provocava Vader, non ha altri scopi. La sua spada poi, la prima con la guardia, ha un fascio imperfetto, che si sfalda durante i combattimenti.

Star Wars Ep. VII – The Force Awakens di JJ Abrams

Il pollice è alto per il primo film della nuova trilogia di Star Wars. Abrams e una serie infinita di sceneggiatori, tra cui Lawrence Kasdan (sceneggiatore dell'episodio V a.k.a. il migliore di sempre) nonostante l'arduo compito affidatogli e una produzione lunga e travagliata, sono riusciti nel compito affidatogli. Sono riusciti a ricreare un universo che ha accompagnato la vita di molte persone nel mondo. La scelta più azzeccata, sicuramente ricreare i set live e non affidarsi troppo alla CGI. Il mondo di Star Wars era bello perché reale, sembrava che veramente si poteva andare a prendere una birra alla cantina bar di Mos Eisley, ci hanno riportato indietro. Ci hanno ridato la possibilità di sognare che un grande destino sia affidato anche alla più misera delle persone a cui affezionarci e appassionarci. Ci hanno ridato battaglie tra caccia che ci fanno ballare sulla poltrona del cinema. Ci hanno ridato la Forza mistica, spirituale, quasi divina. Ci hanno ridato le spade laser e duelli non coreografati, ma brutali e istintivi. Ci hanno ridato lacrime e risate. Ci hanno ridato un mondo che fin dall'infanzia ci ha fatto sognare.

Ho aspettato molto per scrivere quest'articolo. Star Wars è davvero qualcosa che mi sta molto a cuore e sempre lo sarà. Il film a me è piaciuto molto. Durante i titoli di coda ero contento di averlo visto e di averlo aspettato così tanto. Non ho mai avuto dubbi in merito alla presenza Disney, i film Marvel si sono guadagnati fiducia sui loro meriti di produzione. Il personaggio di Unkar Plutt, ovvero Simon Pegg infiltrato speciale, ricettatore di pezzi di vecchie astronavi che grida "È MIA" quando il millenium Falcon vola via, lui è il fan dell'ultima ora di Star Wars, quello che su internet, sui social network non conosce l'argomento e non sa di quello che parla, e spara sentenze di ogni tipo, dalla bruttezza estetica del cattivo al fatto che il film è solamente un reboot, ma dato che siamo in Italia, tutti sono grandi allenatori della nazionale e a quanto pare, tutti sono grandi registi e sceneggiatori. La verità è che il film è bello, la galassia lontana lontana e le sue storie continuano a farci sognare.


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