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- Scritto da Andrea Pesoli
- Categoria principale: Le nostre recensioni
- Categoria: Recensioni film in sala
- Pubblicato: 16 Dicembre 2015
A dieci anni dall’uscita nelle sale di Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith, lo spettatore è catapultato dal fan numero uno J. J. Abrams nella galassia lontana lontana, 30 anni dopo i fatti avvenuti ne Il ritorno dello Jedi. Luke Skywalker (Mark Hamill) è scomparso, la principessa Leia (Carrie Fisher) è diventata generale delle truppe ribelli, Han Solo (Harrison Ford) è tornato a fare il contrabbandiere e l’Impero è stato sostituito dal terribile Primo Ordine. Il tempo passa e, ovviamente, si affacciano nella storia anche dei nuovi protagonisti: la giovane Rey (Daisy Ridley), il pilota ribelle Poe (Oscar Isaac) e la guardia imperiale infedele Finn (John Boyega).
L’attesa è finalmente finita: dopo mesi di voci, teorie e ipotesi, approda al cinema il film dell’anno. Ed è una pellicola che non delude, grazie a un regista capace di guardare il passato e contemporaneamente proiettare al futuro un plot solido e divertente. Coadiuvato da Lawrence Kasdan e Michael Arndt, Abrams realizza a sorpresa un quasi remake di Guerre Stellari (1977), scelta che farà sicuramente storcere il naso agli appassionati della prima ora, vittime di un deja-vu cinematografico ben poco gradevole. Una decisione che però permette agli autori d’imboccare fin da subito i capitoli futuri, pur assolvendo l’oneroso compito di dover omaggiare l’ingombrante passato.
Il vero punto di forza di Star Wars: Il risveglio della forza sono però i suoi personaggi, caratterizzati alla grande e tutti perfettamente collocati nel racconto. Kylo Ren (Adam Driver) non ha sicuramente l’impatto in scena del terrificante e imbattibile Darth Vader, bensì rappresenta un nuovo tipo di Villain imperfetto e dal volto umano (da subito lo vediamo senza maschera), ma forse ancor più spietato e meschino. La new entry Rey è la perfetta eroina in stile Disney, che però non sfigura al fianco delle leggende, anzi spesso esce vincitrice grazie a un carisma innato.
In definitiva, indipendentemente da quanta fede ci sia in voi, questo è un film da vedere, un esempio buonissimo di blockbuster d’azione fantascientifico. Non un capolavoro, né una rivoluzione, bensì una rinascita possibile solo grazie alla collaborazione tra passato, presente e… futuro.
Voto: 2,5/4