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Star Wars VII: Il risveglio della Forza – J.J. Abrahms

Creato il 07 gennaio 2016 da Maxscorda @MaxScorda

7 gennaio 2016 Lascia un commento

Star Wars VII Il risveglio della Forza
Tranquilli, non voglio spoilerare alcunche’, anzi a ben vedere non intendo neppure parlare del film.
Riassumiamo e togliamoci il pensiero: 30 anni dopo la caduta dell’Impero, in pratica dalla fine dell’Episodio VI (o il terzo della prima trilogia), il potere e’ passato nelle mani del Primo Ordine e la ribellione si e’ trasformata in resistenza guidata da Leia Organa. Di Luke sappiamo che ha tentato di ricostituire i Jedi ma qualcosa e’ andato storto ed e’ scomparso. Tutti lo cercano ma il modo per raggiungerlo e’ nelle mani, per cosi’ dire, di un piccolo droide e sara’ compito di uno stormtrooper  disertore e di una ragazzina che vive ai margini della societa’, consegnarlo nelle mani della resistenza.
Altro. Cosa dovrei dire ora, bello, brutto, piaciuto, non piaciuto?
Qualcuno mi capira’, altri no ma per chi nel 1977 vide il primo episodio al cinema, io avevo 9 anni e la fantascienza in ogni sua forma era cio’ che piu’ amavo al mondo, fu un’esperienza che lascio’ un segno indelebile. Evidentemente non e’ stato cosi’ solo per me dal momento in cui a distanza di 40 anni siamo ancora qui a parlarne e il nuovo episodio raccogliera’ incassi nell’ordine di miliardi, ripeto miliardi di dollari. Il punto e’, comunque sia, ho visto il nuovo capitolo cosi’ come andro’ a vedere i prossimi, belli o brutti che sono o saranno. Allo stesso tempo il seguito, potra’ piacermi, forse entusiasmarmi ma non sara’ mai piu’ cio’ che e’ stato. "Si puo’ avere 18 anni una volta sola ed essere vergini una volta sola" urla Nelson a Costner in "Fandango", percio’ lo stupore di quel primo Guerre Stellari e’ irripetibile. La seconda trilogia fu un’altra cosa, altra gente, altri volti, gli stessi nomi forse ma non e’ come trovarsi con Leia o Han invecchiati e invecchiati veramente, uno schiaffo alla memoria, l’infrangersi dell’immortalita’ hollywoodiana che non funziona con quei personaggi visti e rivisti decine, centinaia di volte.
Il resto delle polemiche e’ fuffa.
Sul cast che dire, tolta Daisy Ridley, la Rey protagonista sulla quale poggeranno tutti gli episodi futuri, non mi e’ piaciuto nessuno. Molti di questi sono figli di scelte clientelari volute da Abrahms e dalla politicamente correttissima Disney e mi fa ridere chi vuole vedere scelte ideologiche o politiche dietro un soggetto che mira esclusivamente a vendere biglietti e pupazzi. Se poi qualche semicolto imbecille ci vede fascismi e partigiani, e’ la prova provata dell’idiozia congenita di certi soggetti, sempre quelli. I ragazzini invece compreranno i giochi, poi saranno pronti ad un nuovo effetto speciale. a loro non restera’ nulla, segno di una sovrabbondanza che uccide la magia. Il soggetto  e’ roba alla Abrahams, tanta intelligenza nel reinventare ma a novita’ stiamo a zero.
Il cattivo e’ nero, i buoni sono straccioni, la base nemica piu’ grossa della prima e i vecchi protagonisti nemmeno si cambiano d’abito. Da trent’anni.
Tanto qualcuno dira’ che si e’ voluto omaggiare o citare. Puo’ essere o puo’ essere paura di osare o peggio incapacita’ di farlo. Mi domando comunque come gli integralisti della serie potranno accettare certe leggerezze.
Alla fine quindi? Alla fine non e’ piu’ cinema, non e’ piu’ magia, non e’ piu’ arte, e’ un meccanismo complesso e stupefacente, avanguardia di un futuro che e’ gia’ tra noi, una rivoluzione alla quale chi c’era nel 1977 non prendera’ piu’ parte. Ed e’ meglio cosi’.

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