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Starbucks Coffee in Italia, le nostre ipotesi sui rinvii. Ancora bufala sull’apertura a Porta di Roma

Creato il 13 ottobre 2015 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

Entusiasmo sul web per l’apertura di Starbucks Coffee a Porta di Roma, ma sono ancora bufale: le nostre ipotesi sul perché non apra in Italia.

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Da diversi anni circolano sul web le famose “bufale” che niente hanno a che fare con il famoso latticino di origine italiana ma che invece si riferiscono a tutte quelle false notizie nate appositamente per far creare scalpore negli utenti. Le più gettonate, neanche a dirlo, sono quelle riferite alle premature scomparse dei vip e alle false inaugurazioni dei punti vendita più famosi del globo.

Inaugurazione Starbucks Coffee a Porta di Roma, il web impazzisce ma l’evento rientra tra le solite bufale

Nelle scorse ore la pagina Facebook Starbucks Italia ha creato l’evento che annuncia l’imminente apertura di un punto vendita ufficiale all’interno del Centro Commerciale Porta di Roma. Sono bastati pochi minuti per far sì che la notizia facesse il giro del noto social network raggiungendo così migliaia di utenti entusiasti per un desiderio che accomuna ormai da anni i tanti appassionati della nota caffetteria statunitense. Quando l’evento macinava di centinaia in centinaia il numero di “parteciperò” superando la quota dei 3000, qualcuno giustamente ha iniziato ad nutrire dei dubbi sulla veridicità della pagina artefice di tale iniziativa. Poco più di 100 likes per una catena come Starbucks risulterebbero effettivamente anomali a chiunque, dunque cosa fare se non contattare direttamente i responsabili del Centro Commerciale Porta di Roma? Poche parole per smorzare gli animi in giubilo dei tanti Starbucks Addicted: “No, la notizia non è vera”. Con la stessa velocità con cui si era sparsa la lieta novella, la relativa smentita ha raggiunto tutti gli angoli del web, accrescendo sempre più dubbi e perplessità sulla scelta di non aprire neanche un punto vendita Starbucks in Italia. Noi ci siamo posti la medesima domanda elaborando una nostra personale ipotesi a riguardo.

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Starbucks Coffee, continui rinvii per l’apertura in Italia: le nostre ipotesi

Quella di queste ore non è di certo la prima “bufala” che il web sforna riguardo l’apertura di Starbucks in Italia. Spesso queste false notizie si creano per gioco, per scherzo, per attirare l’attenzione di tanti e creare scompiglio. Effettivamente sono tantissime le persone che vorrebbero veder aprire Starbucks nel nostro paese, magari nelle grandi città come Roma e Milano. American Bakery, caffè e frappuccini sono solo alcune delle specialità che hanno reso il marchio Starbucks famoso in tutto il mondo. Basterebbe prendere in considerazione Londra per comprendere quanto questa caffetteria sia influente sui turisti europei: l’aspetto è quello di una classica sala da Thè, con wi-fi gratuito e numerosi oggetti merchandising noti per avere in bella mostra proprio il famoso simbolo di Starbucks, una sirena stilizzata con una doppia coda. Un po’ perché davvero piace, un po’ per essere alla moda, in qualsiasi angolo della capitale britannica è possibile vedere decine e decine di persone che affollano i tanti punti vendita Starbucks. Ma allora, perché non aprire una tale “miniera d’oro” anche in Italia? Le ipotesi possono essere varie ma quella che a noi sembra più plausibile è semplicemente una.

La famosa catena americana ha un fatturato annuo di circa 13,29 miliardi di dollari e conta più di 160.000 dipendenti, soprattutto nelle grandi metropoli europee come Londra, Parigi, Berlino e Madrid. Il prodotto che maggiormente rappresenta Starbucks resta senza dubbio il caffè, che sia americano o di altre tipologie, tipicamente versato negli alti bicchieri da asporto che spesso accompagnano i clienti durante lunghe passeggiate e spostamenti tramite mezzi pubblici. Inutile dire che il caffè in Italia rappresenti un vero e proprio culto, un prodotto tipico che ci rende famosi nel mondo per la qualità dell’espresso. Resta quindi facile intuire quanto, paragonato a quello raggiunto negli altri paesi, l’ipotetico fatturato di Starbucks in Italia sarebbe nettamente inferiore e quindi l’apertura di un punto vendita nel Bel Paese risulterebbe semplicemente un inutile rischio, da non correre. Ovviamente la speranza è l’ultima a morire ma, al momento, per assaporare le delizie di Starbucks e vivere le tipiche atmosfere europee bisognerà ancora una volta viaggiare oltre confine.


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