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Starbucks I love you!

Creato il 24 marzo 2012 da Bananaecioccolato
Starbucks I love you!Stamattina quando sono uscita di casa c’era una bella aria frizzantina. Quell’aria frizzantina che ti rinvigorisce dentro. E mi ha subito fatto venire in mente l’aria che si respira in vacanza quando appena usciti dall’albergo si va in cerca di un coffee shop (possibilmente decente e il più vicino possibile) dove fare colazione. E per non sbagliare la metà delle volte si va a finire (almeno io e almeno quando sono in vacanza negli Usa) in uno Starbucks.


Lo Starbucks: che invenzione magnifica! Ci puoi fare colazione, merenda, pranzo, ci puoi stare delle ore come di puoi stare 1 minuto. In Italia non funzionerebbe, o almeno in Italia io non ci andrei (ma d’altronde io non faccio vado mai nemmeno a fare colazione al bar). Ma in vacanza è magnifico. Ci si possono incontrare uomini in giacca e cravatta, studenti, mamme con bambini a seguito, gente di tutte le fasce d’età intenta a consumare una colazione ipercalorica alla velocità della luce. Roba che nel tempo che tu ci metti a decidere quale tipo di thè vuoi, in che tipo di tazza lo vuoi, e soprattutto quale dei 20 tipi di dolci vuoi (e cerchi di interagire con la persona alla cassa mentre ti sforzi di ignorare la coda spazientita dietro di te), loro hanno già ordinato, pagato, bevuto, mangiato e se ne sono già usciti col classico bicchierone in mano. Così finisce che passiamo il resto della vacanza a fare colazione con il muffin al mirtillo perché abbiamo imparato come si dice e sappiamo che almeno quello lo troveremo in tutti gli Starbucks d’America.

Allo Starbucks ti danno il thè (e il caffè) bollente. E poi, anche il bicchierone più piccolo è comunque grande. Io non sono mai riuscita a finirne uno. Allora cosa fai: esci anche tu col bicchierone in mano (che fa molto figo, soprattutto per noi italiani) e sali nella tua bella macchina a noleggio e infili il tuo bicchierone nel porta bicchierone (che fa figo tanto quasi come andarci in giro, ma un po’ meno perché in macchina ti vede meno gente).Poi ci sono i beveroni ghiacciati alla frutta (o al caffè, cioccolato, cappucino, & co.), preparati sul momento, e con i quali fa ancora più figo andarci in giro. E per arrivarci in fondo ci vogliono quelle 2 o 3 orette… più altrettante per digerirli. Solo all’idea di bere quel miscuglio di panna, latte, caffè e cioccolato ghiacciati mi viene il mal di pancia. Eppure ci riescono in tanti, ci riesce anche Luca che se lo trangugia tutto d’un fiato e poi dice: “Mi sento un po’ appesantito….!”Ci sono gli Starbucks di città e gli Starbuck di periferia. Quelli di città sono generalmente piccolini, con pochi tavoli (che non sono necessari perchè la maggior parte delle persone prendono, zuccherano e vanno). Quelli di periferia (di solito vicini ai centri commerciali) o quelli di quartiere sono invece più grandi e ci si respira un clima decisamente più rilassato: di solito hanno anche una zona con divanetti e qualche tavolino all’aperto.Starbucks I love you!

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