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StarDrive 2 – Strategia tra le stelle

Da Videogiochi @ZGiochi
di Giovanni "GioDomi" Dominoni

Viaggiare, esplorare e colonizzare lo spazio per molti appassionati di fantascienza rappresenta una delle sfide più interessanti da poter assaporare in un videogame. Probabilmente anche gli sviluppatori di Zero Sum Games sono grandi appassionati, e a loro modo hanno voluto proporre il seguito di un titolo strategico 4x che è ambientato interamente tra le galassie; stiamo parlando di StarDrive 2, il seguito diretto dell’omonimo titolo precedentemente uscito sulla piattaforma Steam circa due anni fa. Questa nuova uscita, ripropone in parte meccaniche classiche del genere seppur accompagnate da lievi migliorie e nuovi elementi. Siete pronti ad espandere il vostro impero galattico?

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ESPLORA E COLONIZZA

Dal menù notiamo subito come questo titolo non prevede nessun tipo (almeno per il momento) di componente multiplayer, lasciando a disposizione del giocatore due diversi tipi di modalità: la principale ovvero la modalità campaign e la battle arena. Quest’ultima modalità propone diverse situazioni che riconducibili alla modalità principale, utili per fare dimestichezza prima di intraprendere una partita vera e propria. Le missioni che dovremo completare in Battle Arena prevedono scontri spaziali o su pianeti con determinati obiettivi o altri tipi di compiti che riguardano l’aspetto più gestionale del titolo. La modalità principale invece, dà al giocatore sin da subito la scelta tra 9 differenti razze, ognuna con particolari bonus e malus derivati dalle caratteristiche della propria specie. Una volta scelta la propria razza o composta la propria personalizzata tramite il menù avanzato dedicato, il giocatore avrà il compito durante le prime battute di gioco di esplorare lo spazio circostante del proprio pianeta natale, nel tentativo di colonizzare e di scoprire quanti più sistemi planetari possibili. Sotto questo aspetto, il giocatore non verrà lasciato solo anzi, sin dal principio viene tutto spiegato dal profondo ed esaustivo tutorial iniziale che accompagna il giocatore passo passo alla scoperta di gran parte delle meccaniche di gioco. Ampliando la visione dello spazio circostante possiamo sin da subito vedere l’estensione del nostro impero, rappresentato da un’area colorata entro cui tra l’altro le navi controllate non consumano carburante durante gli spostamenti da un sistema all’altro. Nonostante ad ogni partita la mappa di gioco venga ricreata in maniera diversa, il ritmo con cui si andrà ad esplorarla è piuttosto veloce, grazie anche all’ausilio dei cosiddetti “wormhole“, o Ponte di Einstein-Rosen, rappresenta una sorta di trampolino di lancio dimensionale in grado di trasportare istantaneamente la nostra navicella in settori stellari a migliaia di anni luce di distanza. Nel corso delle nostre partite ci siamo inoltre resi conto come questi portali dimensionali siano importanti nell’economia di gioco, punti di arrivo o di uscita di flotte nemiche, ottenerne il controllo si rivela infine strategico per poter attaccare ma allo stesso modo tenere sotto controllo eventuali attacchi.

L’esplorazione culmina con il raggiungimento di un pianeta favorevole. Per fare ciò è possibile studiarne (prima di decidere di colonizzarlo), le caratteristiche, visibili in una finestra che elenca i vari valori di produttività in termini di cibo, lavoro e scienza. Settando i parametri predefiniti di gioco non sarà facile trovare subito un pianeta molto fertile in grado di sostenere la vita del nostro popolo, bisognerà infatti espandersi quanto più possibile alla ricerca del miglior pianeta disponibile. Altri parametri che sono assolutamente da tenere sotto controllo prima di instaurare una colonia sono quelli che regolano la velocità di crescita: dimensioni, gravità, risorse ed il tipo di pianeta. Le dimensioni di un pianeta regolano la quantità di popolazione che è in grado di accogliere, il tipo di pianeta regola invece il clima e la struttura del pianeta rendendolo più o meno semplice la costruzione di edifici. Le risorse minerarie permettono un più alto grado di sviluppo industriale mantenendo un buon grado di produttività, infine la gravità incide direttamente sui tre parametri sopraccitati. Laddove un pianeta presenta un’alta gravità, i tempi per poter produrre o colonizzare al meglio un nuovo mondo si dilatano rispetto al normale, rallentando così lo sviluppo generale dell’intera colonia. All’interno nell hub disponbile una volta cliccato sul pianeta sarà possibile spostare i vari cittadini disponibili in 3 aree predeterminate. Farmers, Workers e Scientist. Ogni pianeta ha bisogno di cibo per il sostentamento della propria popolazione, per questo motivo, occorre sempre avere un buon numero di cittadini nella sezione farmers per provvedere alla richiesta della popolazione. La sezione workers provvede sulla base dei vari cittadini assegnati a produrre navi o edifici utili per il pianeta, un buon numero di personale adibito a questa sezione dimezza considerevolmente il tempo richiesto per raggiungere l’obiettivo da costruire. Ultimi ma non ultimi, i scientist, questi scienziati provvedono allo sviluppo tecnologico e militare dell’intero impero, studiando per esempio un nuovo motore a fusione da montare sulle navi oppure un nuovo sistema di agricoltura che migliora la produzione per pianeta; insomma, anche qui parte delle popolazione deve essere assegnata per permettere alla propria razza di poter crescere tecnologicamente e far così fronte a minacce future. Per aiutare una nuova colonia a crescere più velocemente, è disponibile tramite l’utilizzo di particolari navi, ovvero quelle cargo, la possibilità di spostare i cittadini e le risorse in maniera del tutto automatica. Semplicemente spostando le varie risorse tramite un’interfaccia disponibile con la pressione del tasto F2, le navi cargo si occuperanno di fare tutto il resto lasciando il giocatore a compiti ben più importanti, come la difesa del proprio impero.

COSTRUIRE UN IMPERO GALATTICO

Durante la crescita del nostro impero, ovvero dopo aver superato le prime fasi di gioco, periodicamente (a meno di non aver disabilitato l’opzione) il nostro dominio verrà presto attaccato da vascelli di pirati che si mostreranno nei nostri confini pronti a darci battaglia nel tentativo di razziare i pianeti appartenenti al nostro impero e di rallentarne la crescita. Queste prime fasi sono molto delicate e lasciare delle navi non militari indifese  sulla rotta dei nemici comporterà la perdida non solo della nave, ma anche del molto tempo richiesto per ricostruirla.

Ovviamente non saremo solo noi e i pirati all’interno dell’universo, infatti la continua l’esplorazione dello spazio ci farà presto o tardi incontrare anche altri imperi alieni, che il più delle volte si dimostreranno non particolarmente cordiali nei nostri confronti, richiedendo sin da subito tributi o eventuali progressi tecnologici. La diplomazia in questi casi è vitale, cercando di portare a casa il massimo da ogni incontro con questi ultimi che fortunatamente non sono tutti aggressivi. Le trattative sono disponibili tramite il menù “Discuss” con cui sarà possibile stabilire trattati, scambiarsi tecnologie o materie prime o  addirittura muovere guerra. In quest’ultimo caso è meglio prima avere una potente flotta per poter difendere i propri territori e conquistarne di nuovi. L’aggiunta che ci ha piacevolmente sorpreso sotto questo aspetto è la possibilità di costruire tramite la sezione “Shipyard” la propria astronave personalizzata sulla base di diversi schemi basati sulle dimensioni di ogni nave. Di primo acchito potrebbe sembrare complicato costruire pezzo per pezzo il proprio vascello, ma grazie ad una comoda interfaccia di gioco è possibile vedere i dispositivi necessari, come i motori o nuclei di potenza, che devono essere per forza di cose installati sulla propria creazione. Le possibilità offerte da questo sistema si dimostrano molteplici come anche la libertà concessa al giocatore in fase di creazione, che a dirla tutta, visivamente non è niente di eclatante ma viene compensata con l’alto grado di personalizzazione libera.

Quello che più ci ha lasciato amaramente sorpresi e che ci aspettavamo come uno degli elementi di spicco, sono senza ombra di dubbio le meccaniche che governano i combattimenti spaziali. Ogni qualvolta c’è un combattimento il gioco passa da un sistema a turni ad uno in tempo reale dove vengono concessi prima di iniziare lo scontro, determinati tipi di strategia che la nostra flotta dovrà seguire. Una volta impostate le varie strategie ed iniziato il combattimento però si ha come la sensazione che sia tutto frutto della casualità: le navi non seguono certo una strategia preimpostata, sembrano fin troppo lente e passive ai colpi dei nemici. Il problema è che non si capisce bene cosa vada storto nelle strategie o nei comandi che abbiamo impostato ma probabilmente siamo dei pessimi strateghi spaziali. A conti fatti però il sistema si dimostra anche noioso, la pochezza di comandi tattici, la lentezza con cui gli scontri si trascinano, lasciano presto spazio all’alternativa molto più semplice, indolore e veloce dell’impostazione “auto”, gestita in autonomia dalla CPU per quel che riguarda gli scontri. Inutile nascondere un po’ di sorpresa, dagli scontri spaziali ci aspettavamo sicuramente molto di più considerando il genere, quest’ultimo compone uno degli elementi fondamentali che avrebbero richiesto molta più audacia.

L’altro tipo di combattimento presente in gioco è quello legato all’assalto delle truppe sui pianeti, gestito in maniera non molto dissimile da quanto è possibile provare su titoli come X-COM. Questo tipo di scontri infatti, a differenza di quelli in tempo reale visti poco sopra si svolgono invece a turni su una griglia di gioco dove le truppe sono schierate su lati opposti. Avremo a disposizione degli AP o punti azione, utilizzabili per muovere le truppe ed attaccare. È possibile anche dotare i vari componenti del nostro esercito con particolari tipi di armi o abilità utili a rafforzarne difesa ed attacco. C’è da dire però che le ambientazioni dove si svolgono questi combattimenti rimangono piuttosto anonime, non sono infatti particolarmente ispirate e ben presto ci si trova ad avere come la sensazione di déjà vu ma in generale gli scontri a cui prenderemo parte rimangono piuttosto divertenti.

Per quel che riguarda invece l’aspetto puramente grafico non siamo di fronte a nulla di eclatante, la classica inquadratura standard per questo genere permette tramite la rotella del mouse sia una ampia visione, sia zoom più dettagliati sugli elementi a schermo. L’impatto grafico è piuttosto semplice, ben realizzato seppur non ecceda in particolarissimi dettagli fa comuque bene il suo dovere lasciando il giocatore immerso nello spazio profondo. La controparte sonora è ben realizzata, soprattutto i brani di sottofondo che ben si sposano con il contesto spaziale del titolo, infine il doppiaggio e i testi a schermo sono completamente in lingua inglese. In generale StaDrive 2 non è un brutto gioco, raggruppa buone idee come la possibilità di creare la propria nave personalizzata, un gameplay gestionale semplice ma che pecca però in quei particolari importanti come le meccaniche dei combattimenti spaziali o la pochezza di scelte diplomatiche disponibili. Un’occasione in parte sprecata per il titolo di Zero Sum Games che nonostante rimanga un titolo 4x sopra la sufficienza non si riesce ad imporre come un ottimo titolo. Resta in parte, contando anche il genere a cui appartiene, un prodotto destinato principalmente agli appassionati o fan della fantascienza capaci di tralasciare alcune pecche, in virtù anche del prezzo 29,99 €.

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