L’arrivo della primavera viene da molti festeggiato come il periodo dell’anno più gradevole sul piano climatico e per la ricchezza dei profumi e dei colori che contraddistinguono la natura in questa stagione tuttavia per alcune persone la primavera è sinonimo di malessere e sofferenza… mi riferisco alle persone che sono ipersensibili (allergiche) ai pollini.
La fioritura delle piante e la conseguente liberazione dei pollini (granuli di piccole dimensioni da i 20 e i 200 micron di diametro) può causare reazioni allergiche che, nella maggior parte dei casi, sono lievi ma per molti possono essere tanto fastidiose da compromettere le attività quotidiane, limitare la libertà di stare all’aria aperta e ridurre in generale il benessere percepito.
Essere allergici significa reagire in modo sproporzionato all’inalazione, all’ingestione o al contatto con alcune sostanze (antigeni) che provocano un’attivazione del sistema immunitario, mediata da anticorpi (IgE), innescando una cascata di eventi che si possono manifestare con:
1) Orticaria: prurito diffuso o localizzato, con rossore e ispessimento della pelle (pomfi).
2) Edema: spesso accompagna l’orticaria, si localizza alle palpebre o alle labbra e può coinvolgere anche il resto del viso, il collo, le mani o i piedi.
3) Rinite e congiuntivite: Starnuti, rinorrea, lacrimazione e bruciore agli occhi.
4) Sindrome orale allergica: prurito, formicolio e gonfiore alle labbra, palato o lingua.
5) Asma bronchiale: dispnea, tosse stizzosa, sibili respiratori (specialmente in espirazione), senso di peso e oppressione al petto.
6) Edema della glottide: esordisce col prurito alla gola seguito dalla difficoltà a deglutire, cambia il tono della voce e diventa difficile respirare.
7) Disturbi gastrointestinale: diarrea, nausea e vomito.
8 ) Shock anafilattico: vertigini, ipotensione arteriosa, svenimento, perdita di coscienza.
Questi sintomi dal più lieve al più grave si manifestano solitamente dopo pochissimo tempo (da pochi istanti a un’ora) dall’esposizione alla sostanza allergizzante.
I meccanismi che sono alla base di queste reazioni allergiche possono essere attivati anche per l’esposizione ad altre sostanze che hanno un’affinità coi pollini dal punto di vista molecolare e che possono scatenare reazioni simili in un meccanismo denominato “cross-reazione”. Chi è affetto da una determinata allergia ad un tipo di polline o agli acari può reagire e manifestare sintomi da allergia anche dopo l’esposizione ad alcuni alimenti o, in alternativa, diventare più sensibile nei confronti di una determinato allergene per la stimolazione concomitante esercitata da determinati cibi. Dall’altro lato evitare le sostanze che possono cross-reagire con gli anticorpi responsabili dell’allergia significa ridurre il livello di “allerta” del sistema immunitario con conseguenti benefici dal punto di vista sintomatologico.
Vediamo nel dettaglio quali sono gli alimenti che andrebbero evitati in relazione all’allergia ai vari tipi di pollini
Allergia alle Graminacee
Andrebbero evitati i seguenti alimenti: Melone, anguria, arancia e agrumi in generale, kiwi, pesca, albicocca, ciliegia, prugna, mela, arachidi, mandorla, pomodoro, patata, melanzana.
Allergia all’Artemisia
Andrebbero evitati i seguenti alimenti: Banana, anguria, melone, zucca, sedano
Allergia alle Composite
Andrebbero evitati i seguenti alimenti: Camomilla, cicoria, tarassaco, prezzemolo, finocchio, sedano, carota, melone, anguria, zucca, mela, banana, cumino, coriandolo e anice
Allergia alla Parietaria
Andrebbero evitati i seguenti alimenti: Basilico, piselli, more di gelso, ortica, melone e ciliegia
Allergia all’Olivo
Andrebbero evitati i seguenti alimenti: Olive
Allergia alla Betulla
Andrebbero evitati i seguenti alimenti: Mela, pesca, albicocca, nespola, lampone, fragola, ciliegia, banana, anice, nocciole, mandorle, arachidi, pistacchio, carota, patata, finocchio e sedano
Allergia al Nocciolo
Andrebbero evitati i seguenti alimenti: Nocciole
Allergia all’Ambrosia
Andrebbero evitati i seguenti alimenti: Banana, anguria, melone, camomilla, zucca e sedano
Allergia agli acari della polvere
Andrebbero evitati i seguenti alimenti: Lumache di terra e mare, crostacei e mitili
Bisogna in ogni caso considerare che non necessariamente tutti gli alimenti elencati innescano una reazione allergica crociata che in genere si manifesta solo per 1 o al massimo 2 alimenti e la sensibilità è altamente soggettiva. Una volta individuato l’alimento responsabile della reazione allergica sarà opportuno eliminarlo dalla propria dieta durante il periodo in cui è presente nell’aria il polline che cross-reagisce con l’alimento. Risulta quindi importante, per i soggetti allergici, conoscere i periodi dell’anno di pollinazione delle varie tipologie di pianta che riassumo nelle prossime righe. Tra Febbraio e Marzo i primi pollini che si riversano nell’aria sono quelli del Nocciolo, della Betulla e del Cipresso. I primi guai cominciano però nel mese successivo quando in Aprile iniziano a fiorire le Graminacee seguite a distanza di poco tempo dalle Parietarie che continuano la loro produzione per i mesi estivi (Giugno e Luglio) durante i quali si farà sentire anche l’Olivo. Ad Agosto alle parietarie e alle graminacee, in progressivo calo, si affiancano l’Artemisia e l’Ambrosia che poi proseguiranno la loro produzione fino ad Ottobre. Per quanto riguarda infine gli acari della polvere questi non rispondono ad alcuna stagionalità ma dipendono da molti altri fattori legati all’ambiente domestico, scolastico, di lavoro e ludico.
La terapia deve essere orientata ad evitare gli stimoli allergizzanti sia nei confronti dei pollini (evitando nei mesi di fioritura di uscire di casa i giorni ventosi e/o utilizzando una mascherina per respirare) che nei confronti di quegli alimenti che si sono dimostrati capaci di cross reagire. Gli ambienti in cui si soggiorna devono essere puliti (sia per la polvere che per i pollini che possono essere entrati da finestre e porte) con strumenti opportuni, come gli aspirapolvere col filtro HEPA capaci di bloccare pollini e acari, e opportunamente umidificati (specialmente se il riscaldamento della vostra casa tende a rendere l’aria secca) sopratutto durante la notte.
Dal punto di vista farmacologico infine possono venirci in aiuto gli antistaminici che contrastando l’effetto dell’istamina (che è il mediatore dell’infiammazione) riducono i sintomi e alleviano i fastidi.
Sperando come sempre di avervi dato utili consigli auguro a tutti una buona dieta.
Dott. Pablo Belfiori
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