INUTILE SPOILER ALERT, IL FILM L'HANNO VISTO ANCHE I SASSI
Riassunto delle puntate precedenti: l'anno scorso, o forse due anni fa, la blogosfera in massa ha parlato di Starry Eyes. Io, come mio solito, ho segnato e recuperato con tempi biblici.
C'è una frase che riassume perfettamente i post degli altri: che protagonista di merda.
Non che non sia brava l'attrice, anzi, è stata bravissima, era proprio il personaggio che era una persona disgustosa.
Per i primi 40 minuti ho pensato che fossero tutti esagerati. Dai, un po' snobbina, un po' troppo sulle nuvole, ma non è così male sta creatura.
La creatura si chiama Sarah Walker ed è una cameriera di Los Angeles, il che sapete, se avete visto almeno un episodio di The Big Bang Theory, che significa che il suo sogno è fare l'attrice. La povera sprovveduta finisce a fare il provino sbagliato.
Cosa succede dopo 40 minuti?
La Sarah, che il giorno prima si era licenziata per seguire il suo SoGnO!!!!1111! torna con la coda tra le gambe nel fast food con il quale campava per riavere il suo lavoro. Il capo, che stupidamente si riprende questo cilindrico pezzo di cacca, le dice 'Sei una ragazza del Taters', e lei lo ripete con un disagio, con una rassegnazione e con un'autocommiserazione che mi hanno causato quasi rabbia cieca.
Analizziamo il mio odio verso questo detestabile umano.
Questa non ha 18 anni, eh, ne ha un po' di più. Penso si possa parlare di una trentenne o quasi. La suddetta trentenne o quasi ha una vita che potrei definire col più banale degli aggettivi: normale.
Ha degli amici (mediocrissimi umanoidi con tanta 'passione' ma poca sostanza, ma ricordiamoci che gli amici te li scegli), un lavoro, e un sogno. Niente di eccezionale.
Potrebbe lavorare sodo per realizzare il suo sogno, potrebbe vivere la sua vita con entusiasmo, potrebbe essere quasi felice. Sia chiaro che non parlo di fastidiose donnette forzatamente gioiose alla hills che sono alive in the sound of music, parlo di semplice approccio migliore alla vita.
E invece no. Lei è talmente concentrata su se stessa e sulla sua malata fissazione per il successo da non vedere nemmeno il mondo che la circonda (perché questa faccenda della setta ci era palese dal primo momento in cui si è visto un - pensate un po'- pentacolo, ma lei no, lei è stronza ma pure un po' tarda), come ci è molto chiaro quando Erin, una delle amiche, accusata di dormire con un amico solo per ottenere una parte, le chiede: 'Non hai mai pensato che potrebbe essere altro? Non hai mai pensato che potremmo piacerci?'.
Eh sì, cara Sarah. La gente vive. E non per il successo, vive e basta.
Se anche tu fossi arrivata in cima, cosa ti sarebbe rimasto? Il nulla. Gente sconosciuta che ti avrebbe amata, magari, ma nessuno vicino se non il tuo stratosferico ego. Per cosa avresti vissuto, allora? Se tutta la tu vita ruotava intorno ad un obiettivo, cosa avresti fatto una volta spuntato questo dalla tua lista delle cose da fare?
Questo non è sognare.
Sognare dà alla tua vita mille sfumature di colore in più, non te la distrugge così.
La sana ambizione è splendida, ti fa alzare la mattina con la voglia di essere sempre la versione migliore di te stessa.
Se solo fosse stata più umile, questa Sarah, quanto avrei pianto la sua triste sorte. Se fosse stata un'umile e ingenua ragazzina con troppa fiducia e troppa poca conoscenza del mondo avrei singhiozzato per giorni.
E invece no.
Sarah era un'adulta troppo convinta e compiaciuta di se stessa, Lei era migliore di quel branco di losers con cui era costretta ad uscire. Lei era brava, lei era arrivata, lei aveva un sogno e lo avrebbe realizzato ad ogni costo, questi bifolchi non facevano altro che tarparle le ali.
Ed è questo che l'ha ridotta in quello stato mostruoso.
(Postilla: il film è stato girato con una banconota da 5€ stropicciata, vorrei tanto abbracciare chi si è occupato del makeup, bravi al cubo. Una scena in particolare mi ha dato i brividi)
Quello che intendo è che era proprio la sua estrema fiducia in sè a causarle quelle devastanti crisi di nervi: Io sono brava, come posso non avere successo? Come posso proprio IO, che ho un sogno così importante, a non riuscire? Questo è proprio inspiegabile!
E via di capelli strappati.
Eh, ciccia.
Dalla mediocrità ci si può innalzare, si può crescere. Se senti di essere già in cima non puoi salire di più, e finisce molto banalmente che quando poi caschi (e caschi, tranquilla che caschi) ti fai un malone dell'accidenti.
È stato interessante non avere la minima empatia per un personaggio, per una volta. Forse ho anche apprezzato che per una volta la 'vittima' non fosse l'anima innocente.
Ma al momento sto indossando il mantello della giudicatrice di atteggiamenti altrui, e questo è quello che ne esce.
(E il film è bello, che immagino sia la sola che magari in realtà vi interessi)