Start up: ecco come finanziarle con il crowfunding

Creato il 18 settembre 2013 da Molipier @pier78
Editor vedi altri articoli 18 settembre 2013 20:06

Era il 2008 quando il mondo conobbe bene il significato della parola “crowdfunding“. Era l’anno della grande crisi mondiale scatenata dal crack di Lehman Brothers, metà delle banche americane erano sull’orlo del fallimento, e l’allora candidato alla Casa Bianca Barack Obama si inventò un sistema di finanziamento della propria campagna elettorale che partiva “dal basso“. Piccoli donatori che in qualche caso donavano anche pochi dollari…e poi sappiamo come è andata.

Da allora il crowdfunding si è diffuso in tutto il mondo come un sistema alternativo di finanziamento. Tra il 2008 ed il 2010 i progetti finanziati tramite crowdfunding erano prevalentemente di natura sociale ed artistica; si finanziava l’acquisto in macchinari medici in Congo piuttosto che il disco di un cantante emergente.

Oggi invece il crowdfunding viene visto in tutto e per tutto come un’alternativa al prestito bancario e viene largamente utilizzato da quella nuova generazione di imprenditori italiani che lanciano start up nei campi più svariati dell’hi-tech, del social e del marketing.

Sebbene sia una alternativa, ci si potrebbe chiedere se questa forma di finanziamento possa essere una minaccia al tradizionale prestito bancario su cui ad esempio puoi trovare tutte le informazioni qui. La risposta è che le banche non hanno interesse a finanziare piccole imprese o start up, perchè non ricaverebbero alcun guadagno.

Il funzionamento del crowdfunding, invece, è molto semplice. Si parte da un progetto che viene presentato con un vero e proprio business plan ad una community di possibili finanziatori che vengono riuniti, virtualmente, tramite piattaforme web dedicate.

Sulla base della bontà del business plan o del fascino della proposta, ogni finanziatore è libero di erogare in prestito una certa cifra; anche solo un euro! Può sembrare poco eppure in questo modo c’è chi è riuscito a raccogliere anche 5 milioni per il lancio di un proprio progetto.

La crescita del fenomeno crowdfunding ha anche attirato l’attenzione della Consob, l’organo di vigilanza della Borsa, che nello scorso mese di luglio ha ricevuto per esteso il regolamento alla base di questa nuova frontiera dei prestiti personali; “prestiti personali 2.0″.


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