Il registro delle Camere di Commercio, inserisce nei suoi elenchi le aziende neonate che possiedono determinati requisiti, tra cui l’essere state costituite non più di quattro anni fa e il non superare i 5 milioni di euro di fatturato, a cui dà successivamente il nome di Startup. Nonostante tali requisiti, sono diverse le aziende che pur non avendoli rientrano in questa categoria; imprese che possono essere chiamate startup in quanto aziende create da pochi anni, con alto potenziale di crescita e con tecnologie o modelli di business fortemente innovativi.
Circa ventimila sono i posti di lavoro creati dalle nuove imprese, dato reso noto dalle stime di Italia startup ma comunque non ufficiale, esistono tuttavia startup tricolori in grado di creare tanti posti di lavoro. Seppur il tasso di disoccupazione giovanile abbia raggiunto la percentuale del 46%, e molte aziende startup fanno fatica a trovare personale qualificato, ben 26 aziende danno impiego a più di 10 persone.
Il portale wired.it, ha stilato una classifica delle 10 imprese con il più alto numero di occupati. A guidare la classifica un’azienda del Sud, Blackshape Aircraft, la quale produce aeromobili ultraleggeri hi-tech da turismo. L’azienda è di Monopoli (Bari) e dà lavoro, tra assunti a tempo indeterminato e non, a 84 persone. Doveconviene, con sede a Sestu (Cagliari), si piazza al secondo posto, piattaforma di comparazione di offerte e volantini di negozi che ha complessivamente 43 occupati. A seguire, l’Applix, sede legale in Sardegna, a Cagliari, un’azienda che progetta e sviluppa applicazioni per dispositivi mobili dispone di 42 addetti. Si14, società di Padova che sviluppa progetti di elettronica integrata e dà lavoro a 37 persone si colloca al quarto posto, seguita dalla Consol, di Bari con 34 persone e si occupa di realizzare applicativi per l’Erp (Enterprise resource planning), ovvero la pianificazione delle risorse di imprese. Con 24 occupati, Appfactory, di Genova, specializzata in app per smartphone e tablet arriva al sesto posto, insieme ad Ennova, di Torino che si dedica ai servizi di customer care per device mobili,Musixmatch, con sede a Bologna e Milano, ideatrice di un’app che sincronizza i testi di canzoni con le piattaforme musicali digitali e Sema Safety, di Rho (Milano) che realizza impianti antincendio. Al settimo posto Abinsula, di Sassari, che progetta applicativi per web, mobile, smart tv e sistemi embedded e la calabrese Personal Factory, di Simbario (Vibo Valentia), che costruisce impianti per l’autoproduzione di malta e di altri prodotti per l’edilizia, entrambe con 23 assunti. Ventidue addetti per Altilia a Cosenza, che crea piattaforme per la gestione dei big data non strutturati. Al nono posto Solair, a Bologna con 21 occupati, sviluppa software e applicazioni business per l’Internet delle cose, a chiudere la classifica al decimo posto, con 18 addetti, la Bertel di Fidenza (Parma), che progetta e produce apparati e sistemi elettronici.
Anche Napoli non vuole escludersi da questo nuovo sistema startup e lo fa con un progetto artistico-culturale. Tre giovani donne laureate hanno dato vita all’associazione “NonsoloArt”, presentata Giovedì 5 Giugno 2014, nel chiostro del Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova. Anna Attimo, Tonia Attimo e Rita Laurenzano unendo le loro formazioni e competenze post universitarie, laureate rispettivamente in Lingue, Marketing e Comunicazione e Arte, danno vita a uno startup di tipo artistico-culturale. Le fondatrici, hanno voluto coniugare le loro formazioni diverse in una passione comune per Napoli e la Campania e per le loro bellezze artistiche, con l’obbiettivo di rivalutare e valorizzare la storia, la tradizione, e il patrimonio artistico-culturale della Campania.
“L’associazione si pone l’obiettivo di organizzare itinerari tematici, volti alla conoscenza degli aspetti più profondi della nostra storia al fine di offrire letture diverse delle tante sfaccettature esistenti di Napoli e della Campania, di realizzare eventi e attività culturali per creare nuovi tipi di collaborazione tra i giovani del territorio al fine di alimentare interessi ed entusiasmo, di affiancare, sostenere e interagire con le scuole di ogni ordine e grado, attraverso laboratori didattici, per motivare e coinvolgere gli studenti alla conoscenza e valorizzazione del nostro patrimonio culturale”, dichiarano le organizzatrici che riescono a valorizzare Napoli e la Campania dimostrando che nonostante gli innumerevoli disagi in cui riversa la città, i giovani sono ancora propensi ad immaginare un futuro migliore, partendo proprio dalla città partenopea.